Milano, 29 aprile 2013 - Una sede a Milano per un centro che promuove l'incontro fra Occidente e Islam per "volgerci di piu' all'Europa e agli Stati Uniti" perche' "purtroppo anche gli europei non conoscono quasi nulla dell'islam". Lo ha detto l'arcivescovo Angelo Scola all'inaugurazione della sede milanese della Fondazione Oasis, nata a Venezia nel 2004 su impulso del cardinale per promuovere la conoscenza fra occidente e mondo musulmano.

Una "scelta ben ponderata" per Scola quella di Oasis, di aprire la sua sede a Milano, ospitata nei locali della parrocchia di San Giorgio, in centro citta'. Si tratta, ha spiegato il cardinale, promotore e presidente della Fondazione, di "non prescindere dalla citta' metropolitana, espressione della fisionomia che le grandi citta' europee vanno assumendo per una presenza massiccia della realta' musulmana. E' stato possibile perche' da tanti anni la Diocesi ha lavorato con molto acume e creativita' a stabilire relazioni e rapporti. Nei nostri oratori sono moltissimi i ragazzi musulmani presenti, i contatti sono articolati, dunque e' parso opportuno al consiglio di amministrazione di Oasis di fare questo passo con un doppio intendimento. Innanzitutto rafforzare l'obiettivo originario legato all'intuizione che abbiamo avuto a Damasco nel 2000, di conoscere meglio sul posto l'islam, soprattutto valorizzando lo sguardo dei cristiani presenti come minoranza, spesso non compresa e perseguitata nei Paesi amaggioranza musulmana".

"Pero' nello stesso tempo - aggiunge Scola - ci siamo resi conto in questo decennio che purtroppo anche gli europei non conoscono quasi nulla dell'Islam. Quindi vorremmo volgerci di piu' all'Europa e agli Stati Uniti. Oasis e' uno strumento culturale. Le realta' delcentro hanno una fisionomia tranquillamente accessibile al mondo occidentale. I problemi, al di la' delle modalita' con cui si presentano, sono molto piu' simili nei due mondi di quanto non si pensi. Attraverso la sede di Milano si vorrebbe arrivare di piu' agli uomini dell'Europa e dell'Occidente che sembrano prevalentemente reattivi di fronte al fenomeno e poco comprensivi".

MOSCHEA A MILANO? - La richiesta di luoghi di culto da parte dei musulmani e di altre religioni a Milano "diventa proporzionata nella misura in cui il soggetto e' reale ed effettivo, e' realmente un soggetto milanese, della nuova Milano" e "nello stesso tempo bisogna tenere conto di una tradizione, di una storia, e quindi della modalita' con cui nel dialogo fra tutte le religioni e le fedi si trovano gli spazi equilibrati per tutti". Lo ha spiegato l'arcivescovo Angelo Scola, rispondendo ai giornalisti a margine dell'inaugurazione della sede della Fondazione Oasis.

"Da una parte - ha detto Scola - il principio della liberta' di culto se non trova luoghi di culto e' un principio che non viene applicato, questo e' evidente. A questo si deve aggiungere la dimensione storica del problema, che ha due versanti. Il primo versante e' il realismo della domanda: chi domanda, chi e' il soggetto comunitario che sta dietro? Perche' la domanda diventa proporzionata nella misura in cui questo soggetto e' reale ed effettivo, e' realmente un soggetto milanese, della nuova Milano. Nello stesso tempo bisogna tenere conto di una tradizione, di una storia, e quindi della modalita' con cui nel dialogo fra tutte le religioni e le fedi si trovano gli spazi equilibrati per tutti".