Milano, 30 marzo 2013 - E’ morto a Milano Enzo Jannacci. Cantautore, cabarettista, tra i protagonisti della scena musicale italiana, oltre che cardiologo, si è spento  alla clinica Columbus all’età di 78 anni dove era ricoverato da alcuni giorni. Da tempo era malato. Al suo fianco tutta la famiglia.

 

CAMERA ARDENTE - Questa mattina è stata aperta  la camera ardente per Enzo Jannacci alla casa di cura Columbus, in via Buonarroti 48 a Milano. Nonnostante il cattivo tempo e le festivita' pasquali, gia' alcuni milanesi sono arrivati per rendere l'ultimo saluto a uno degli artisti simbolo del capoluogo lombardo. Le visite saranno possibili fino alle 18.

Tra i primi ad arrivare l'ex sindaco Carlo Tognoli: "E' un pezzo di Milano e anche della mia vita" ha detto, ricordando anche gli incontri avuti con lui da primo cittadino. "L'ho visto diverse volte come sindaco - ha detto - avevamo anche il barbiere in comune, e' un pezzo di Milano e anche della mia vita'". L'ex sindaco ha poi lasciato un messaggio sul registro delle condoglianze con scritto "con gratitudine". Anche Paolo Rossi ha reso omaggio a Enzo Jannacci, alla camera ardente allestista alla Clinica Columbus. Rossi, visibilmente commosso ha preferito non parlare con i giornalisti. Prima di lui anche Cochi e Ricky Gianco hanno portato il loro saluto all'artista scomparsoi.

Tre rose rosse e un foglietto attaccato al mazzetto di fiori con la scritta: ''...nelle orecchie, nella gola e nel cuore...Ciao Maestro!'', messi in un angolo, discretamente, del portone del palazzo di casa, in viale Romagna, a Milano. Anche cosi' un milanese ricorda Enzo Jannacci. E alla camera srdente le parole, anzi gli aggettivi, che sono risuonate di piu', fra le persone comuni che sono venute a fare una visita alla salma, nonostante il maltempo e la giornata festiva, sono state: ''poetico, surreale, grande''. Qui, ai piedi della bara, sono state deposte gerbere e rose gialle. ''Era una persona che aveva una visione poetica e surreale del mondo - ricorda Silvana Casarotto Guarnaccia, che aveva lavorato con il cantautore per le etichette 'Ultima Spiaggia' e 'Dischi Ricordi' -. Era imprevedibile e per questo motivo specialissimo''.

C'e' anche un paio di scarpe da tennis, nere, nella camera ardente. A portarle poco fa, deponendole ai piedi della salma, un'ammiratrice che ha commentato: "Mi sembrava che mancasse qualcosa, e' giusto cosi'". Le scarpe alludono a una delle canzoni piu' famose di Jannacci, 'El purtava i scarp del tennis'. Continua intanto la processione dei milanesi che rendono omaggio al grande cantautore, molti lasciano fiori e bigliettini, uno e' arrivato esibendo un vecchio disco in vinile con 'Vengo anch'io'.

 

CAMERA ARDENTE AL DAL VERME - "Abbiamo messo a disposizione il foyer del Teatro Dal Verme per accogliere Enzo Jannacci in uno spazio della sua città che consenta l'abbraccio collettivo, riconoscente e affettuoso dei tanti cittadini che lo vorranno salutare per l'ultima volta. Ben sapendo che il suo ricordo, le sue canzoni e la sua musica sono iscritte per sempre nel dna dei milanesi e appartengono tanto al loro passato quanto al loro futuro". E' quanto ha detto l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Il Comune di Milano ha infatti allestito per domani, domenica 31, e lunedì 1 aprile, una camera ardente nel foyer del Teatro Dal Verme, in via S. Giovanni sul Muro 2. L'orario delle visite, in entrambi i giorni, sarà dalle ore 10 alle 19.

 

I FUNERALI - Si svolgeranno con tutta probabilita' martedi' nella basilica di Sant'Ambrogio i funerali di Enzo Jannacci. Lo si e' appreso da un funzionario della casa di cura Columbus dove l'artista e' morto ieri sera. La Camera Ardente restera' aperta domani e lunedi'.

 

TRIBUNE IDROSCALO - Saranno dedicate ad Enzo Jannacci, il cantautore milanese scomparso ieri, le tribune dell'Idroscalo di Milano. Lo ha annunciato in una nota il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà. Inoltre il presidente  vorrebbe che al cantautore milanese venga intitolato anche un premio, come ha già proposto il compositore e produttore musicale Mario Lavezzi.

 

A SAN SIRO - Prima del fischio d'inizio di Inter-Juventus sono risuonate dagli altoparlanti dello stadio Meazza di Milano le note di 'El purtava i scarp del tennis' di Enzo Jannacci.

 

IL MEDICO DEL CUORE E DELL'ANIMA - Medico del cuore e dell’anima, Vincenzo Jannacci, detto Enzo, e’ stato uno degli storici protagonisti della scena musicale del secondo dopoguerra. Certamente unico nel suo saper coniugare intelligenza e satira, analisi della realta’ e inesauribile gusto del paradosso. Milanese convinto - a Milano era nato il 3 giugno 1935 - si può considerare tra i caposcuola del cabaret italiano, ma e’ stato anche autore di quasi trenta album, e di varie colonne sonore ed ha lavorato per il teatro, il cinema e la tv. E’ ricordato come uno dei pionieri del rock and roll italiano, insieme ad Adriano Celentano, Luigi Tenco, Little Tony e Giorgio Gaber, con il quale formo’ un sodalizio durato piu’ di quarant’anni.

Dopo gli studi classici si era laureato in medicina per lavorare poi in Sudafrica e poi negli Stati Uniti. La sua formazione musicale ha radici altrettanto classiche e inizia al conservatorio ma la scoperta del rock and roll avviene presto. I suoi primi compagni di viaggio sono Tony Dallara, Celentano e poi Giorgio Gaber con il quale forma il duo de I due corsari, che debutta nel 1959. Ma prosegue parallela la sua carriera di solista e quella di autore, tanto che Luigi Tenco sceglie una della sue canzoni, Passaggio a livello, e la pubblica nel 1961.

Lavora con Sergio Endrigo. Lavora anche con Dario Fo, Sandro Ciotti. Poi la grande popolarita’ arriva con il surreale Vengo anch’io, no tu no tanto che diventera’ sua la ribalta televisiva, fino a quella di Canzonissima. Ma sara’ spesso anche in teatro e non disdegnera’ apparizioni in film di grandi registi come Ferreri, Wertmuller, ne’ di esercitarsi come compositore di colonne sonore come fece per Mario Monicelli.

Dopo un periodo di oblio all’inizio degli anni ‘80 torna alla ribalta tanto che incide un disco come Ci vuole orecchio, che raggiunge il livello di popolarità di Vengo anch’io. Del 1981 è un trionfale tour in tutta Italia. Nel 1994 si presenta per la terza volta al Festival di Sanremo in coppia con Paolo Rossi con il brano I soliti accordi, insolitamente dissacrante per la manifestazione, che è anche il titolo del rispettivo CD, arrangiato da Giorgio Cocilovo e il figlio Paolo Jannacci. Tra un album e l’altro, poi nel 2000 torna a lavorare infine con Cochi e Renato, altra storica coppia con cui ha collaborato a lungo, per Nebbia in val Padana. Oramai la tv lo celebra, come fa il 19 dicembre 2011 Fabio Fazio che conduce uno speciale su di lui in cui amici di lungo corso lo omaggiano interpretando suoi brani. Tra cui Fo, Ornella Vanoni, Cochi e Renato, Paolo Rossi, Teo Teocoli, Roberto Vecchioni, Massimo Boldi, Antonio Albanese, J-Ax, Ale e Franz, Irene Grandi e altri. Enzo Jannacci compare nell’ultima parte dell’evento cantando due sue canzoni.