di Manuela Marziani
Pavia, 9 gennaio 2013 - Una tabella pubblicata sulla propria pagina Facebook, con un link che rimanda a un elenco dei rimborsi chiesti durante la legislatura. Giuseppe Villani, pavese eletto al Pirellone nelle liste del Pd, ha deciso di rendere note le spese sostenute nei tre anni di mandato.
Perché ha deciso di farlo proprio adesso?
«C’è voluto un po’ di tempo per ricostruire lo storico dei rimborsi. Non l’ho fatto in vista delle elezioni: credo sia giusto far sapere ai cittadini i costi sostenuti».
Ci sono 3 voci: iniziative del gruppo, sue iniziative sul territorio e spese per lo svolgimento della funzione istituzionale. Dettagli?
«La prima voce riguarda iniziative politiche a carico del gruppo: per queste noi non maneggiamo soldi. In base al nostro regolamento ciascun consigliere, quando intende organizzare un’iniziativa, deve presentare un progetto, che viene valutato. Se si decide di organizzarla, il gruppo pensa a sostenere le spese. Poi può accadere che un consigliere al termine di un convegno paghi da bere agli oratori: portando lo scontrino può avere il rimborso, così come per le spese per l’attività istituzionale».
Che richieste ha presentato?
«Per francobolli: in passato ho spedito rendiconti ad alcune famiglie e categorie sociali. Talvolta mi è capitato di prendere taxi o di pernottare a Milano perché un incontro si era protratto troppo a lungo e al mattino avevo un’altra riunione. Per queste tre voci ho chiesto 600 euro dal 2010. Poi ho offerto un rinfresco da 70 euro dopo un’iniziativa a Montalto Pavese, un altro da 34 euro dopo il reportage di un giornalista a Broni, più un pranzo da 60 euro quando dovevo presenziare a una trasmissione tv».
La Finanza sta spulciando i conti del Pd: preoccupati?
«No. Nel concederci i rimborsi, il gruppo è rigoroso».
Pensa che altri dovrebbero seguire il suo esempio?
«Sì, credo che prima o poi accadrà».
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