Milano, 19 dicembre 2012 - DERIVATI, sentenza storica: è condanna netta per quattro big del credito internazionale. Dopo 100 udienze, un dibattimento iniziato nel maggio 2010 e un’inchiesta avviata nel 2008. Tre del pomeriggio, il giudice monocratico Oscar Magi condanna Depfa e Deutsche Bank, JP Morgan e Ubs per truffa ai danni del Comune di Milano, in base alla legge 231 del 2001 (responsabilità penale delle società), e per quel che fu la contrattazione di uno swap trentennale che dal 2005 (giunta Gabriele Albertini) si estendeva fino al 2035 su un bullet bond da 1,68 miliardi. Forma di rinegoziazione del debito degli enti locali molto in uso fino allo scandalo Milano, prodotto ad alto rischio che qui è connotato per le sue modalità come un’operazione così «opacamente condotta» — diceva l’accusa in requisitoria — da trarre in inganno l’ente locale e procurare invece alle banche un «guadagno immediato». «Profitto illecito» che dalla stipula del contratto e ricontrattazioni successive ha fatto incassare ai colossi esteri 100 milioni di euro. Il verdetto accoglie per intero, limature a parte, la ricostruzione del procuratore aggiunto Alfredo Robledo. I quattro istituti sono condannati ciascuno a una multa di un milione di euro, e per ciascuno di loro scatta una confisca per complessivi 89 milioni e 672mila euro (23 milioni 960 mila a Depfa, 24 milioni e 342mila a Deutsche, 24 milioni e 785mila a JP Morgan, 16 milioni e 584 mila a Ubs). Denaro che va allo Stato. Al Comune non più, visto che il 22 marzo Palazzo Marino (giunta Pisapia) ha ritirato la sua costituzione di parte civile in virtù di una transazione assai favorevole (e accolta dagli istituti nella logica della riduzione del rischio processo) che porta nelle casse municipali 450 milioni di euro subito (più l’estinzione del contratto derivato), ma che, fra fondi depositati in Bpt e proventi pagati nel corso di vita del titolo fino al 2035, saliranno a circa 700 milioni.

LA CONDANNA riguarda anche i funzionari che per i rispettivi istituti trattarono la vendita del derivato: nove bancari (su undici) ai quali vanno pene dagli 8 mesi e 15 giorni ai 6 mesi, col beneficio della condizionale, ma con la pena aggiuntiva di un anno di divieto a contrattare con la pubblica amministrazione, e destinati a risarcire in solido 50mila euro alla parte civile Adusbef Onlus. Mentre altri due, come da richiesta della stessa accusa, vengono assolti. E assolti vanno anche i due funzionari comunali che trattarono con i bancari.
«Sentenza storica — la definisce Robledo —. L’italia è stata terra di scorribande, in fatto di derivati: non mi risulta che ci sia stato un solo Comune assistito adeguatamente, da un matematico finanziario, nella contrattazione con le banche». I Comuni erano parte debole, e qualcuno ne ha approfittato. Deutsche si dice «convinta di aver agito correttamente», Jp è «delusa» e Ubs esprime «disappunto» ritendo il suo comportamento «conforme alla legge». La parola andrà ai giudici d’appello, delegati a stabilire anche se e quanto i termini di prescrizione potranno incidere su risarcimenti e confische.