Milano, 8 dicembre 2012 - “Milano mi ha insegnato a giocare su più tavoli”. Se la milanesità si legge nella prontezza di spirito, un bell’esempio è in Nick The Nightfly, al secolo Malcom Mac Donald che ha imparato la lezione e l’ha messa subito in pratica. Borsalino, occhiale con montatura scura a contrasto con la pelle chiara, occhi azzurri, sorriso smagliante, ecco il dj scozzese più famoso d’Italia e re del “Blue Note”, il tempio del jazz milanese.

Non ci dica che ha ripudiato la Scozia per abbracciare Milano?
No, sono sempre legato alla mia terra, ma il capoluogo lombardo è il posto al mondo dove mi trovo meglio. Sono nato a Glasgow, ma cresciuto ad Edimburgo, una città straordinaria, dove ho esordito da ragazzino nel mondo dello sport: giocavo a calcio nella nazionale scozzese degli under 18 e poi sono diventato campione giovanile di badminton. A 14 anni imparai a suonare da solo la chitarra e mi si aprì un mondo.

Cosa accadde?
Cominciai ad esibirmi col mio primo. Suonavamo cover di David Bowie e James Taylor. E nelle mie peregrinazioni in giro per l’Inghilterra diventai amico di alcuni musicisti di Brescia che mi invitarono a suonare in Italia.

E dunque la svolta.
Sì, arrivai a Milano alla metà degli anni ’80 e iniziai a esibirmi nei locali di Brera come chitarrista e cantante. Intanto mi proposero di fare il corista per la CGD. Cantai nei dischi di Ruggeri e Battiato e anche in un concerto di Celentano a Mosca. Conobbi poi Claudio Cecchetto ed esordii come autore per la sua etichetta, collaborando al successo di tanti artisti da Sabrina Salerno a Tracy Spencer.

E poi decise di fare il salto come solista.
Sì, con la versione dance di “I shot the Sheriff” di Bob Marley. Una cover di successo che fu trasmessa da tutte le radio tanto che Radio 105 mi invitò a un loro evento fuori Milano. Dopo la serata, tornando in città, in un pullman ghiacciato, senza neanche un minimo accenno di riscaldamento, mi ritrovai seduto vicino ad Alberto Hazan, titolare del network. Cominciammo a parlare e diventammo amici. Fu l’incontro più importante della mia vita, perché lui di lì a poco acquisì il controllo di Radio Monte Carlo e mi invitò a fare un provino. Era il 1988, andai benissimo e nacque il mio programma “Monte Carlo Nights”.

Ormai un’istituzione.
Sì tra due anni festeggeremo il quarto di secolo dalla prima edizione. 25 anni di successi, in cui ho valorizzato la fascia notturna della radio, introducendo musiche prima poco trasmesse dalla new age, all’ambient, dal jazz a grandi talenti allora sconosciuti in Italia come Pat Metheny.

Tutto grazie a Milano.
Sì, una città meravigliosa, luogo magico dove hai la prova che gli incontri possono cambiarti la vita. E c’è da dire che Milano è ormai avviata a diventare una metropoli di successo, dove la parola tolleranza va a braccetto con eccellenza. Un esempio per tutti è l’Isola, un quartiere speciale, dove ci sono atelier di pittori e botteghe di artigiani, giovani e anziani, di tante provenienze. La mia idea per Milano è che sia sede di un Festival dedicato alle arti, sulla falsariga di quello di Edimburgo e che abbia come quartier generale proprio l’Isola.

E qual è il locale che preferisce?
Il Kiki Bottega Bistrot, è insieme ristorante e negozio che vende assolute prelibatezze. E poi mandano a tutte le

Progetti futuri?
Innanzitutto due concerti al Blue Note, di cui sono direttore artistico, il 14 e 15 dicembre con la mia Montecarlo Nights Orchestra. E poi un nuovo disco con 12 pezzi inediti per il prossimo anno e un piccolo sogno da realizzare a Milano.

Quale?
Quello di invitare qui la famosa band scozzese “The Pipers” e creare un evento in cui i 60 uomini componenti della formazione tutti rigorosamente in kilt sfilino per la città suonando le cornamuse da Piazza Duomo all’Isola.

di Massimiliano Chiavarone

mchiavarone@yahoo.it

IL LOCALE Kiki Bottega Bistrot, Piazza Tito Minniti 5, Tel. 02-97696721
L’eccellenza dei 105 presidi slow food, da gustare sul posto oppure da portare via. Dal tonno di Carloforte, alla carne piemontese alle ostriche. In più un ambiente dal design accogliente e chic.