Milano, 27 novembre 2012 - Il pretesto, questa volta, è stato il cancello del passo carraio. «Aprilo subito o faccio saltare la portineria». Una minaccia ringhiata al citofono, poco dopo le 20 di domenica, nel palazzone comunale di largo Boccioni 10, Quarto Oggiaro. La roccaforte di Pulce, il 14enne che per tutti è il piccolo Vallanzasca, finito al Beccaria e poi trasferito in Sicilia dopo aver capeggiato una rivolta, resta in balia di bulli e delinquenti. Lo raccontano gli stessi abitanti: «Ci sono mele marce che rovinano la vita di 320 famiglie».

Due giorni fa, dall’altro capo del citofono, c’era Ernesto Catania, presidente del comitato Inquilini. E’ lui a rivelare l’accaduto. «Quel cancello l’abbiamo fatto sistemare un’infinità di volte a nostre spese. Lo spaccano per entrare e uscire a piacimento. Io non ho ceduto, non l’ho aperto». Risultato: la serranda della portineria è stata ammaccata a forza di calci. Non solo: «Il tizio che ha citofonato mi ha ordinato di non scendere più in cortile, dicendo che mi avrebbe conciato come una palla da biliardo». La saracinesca rotta si aggiunge alla lista dei numerosi danni «fatti per intimidazione, contro il comitato che cerca di far rispettare le regole», sottolinea il presidente.

Già erano state distrutte alcune caselle della posta, le bacheche e i lampioni del cortile. «Di sera siamo al buio», lamenta una donna, che vive in largo Boccioni da quasi 60 anni e fa sapere di essere stata aggredita sulle scale. A tenere in scacco il caseggiato non ci sono solo ragazzini. «Qui non si vive più. Pensare che una volta si stava benissimo, per avere la casa bisognava avere la fedina penale pulita». Un’altra signora aggiunge che «abbiamo 40 alloggi vuoti ma nessuno vuol venirci ad abitare. Bisognerebbe avere un portinaio-custode, che stia qui anche di notte e non solo fino alle 13», sostiene.

Quasi tutti preferiscono mantenere l’anonimato: «Subiamo continue minacce, abbiamo paura», conclude il presidente del comitato Inquilini, che ieri ha chiesto aiuto al consigliere di zona 8 Fabio Galesi (Pd). «Sono usciti i tecnici dell’Aler (il gestore, ndr), presto verranno a sostituire la serranda rotta», spiega il consigliere. Ma ora bisognerà darsi da fare per illuminare il cortile di notte e scoraggiare i malintenzionati: «E’ già pronto un piano d’interventi approvato a fine maggio che prevede la posa di lampioni alti 5 metri per illuminare a giorno lo stabile. Non si può aspettare oltre».
 

di Marianna Vazzana