Milano, 20 novembre 2012 -  E’ stato arrestato per concussione e violenza sessuale ai danni di sei detenuti il cappellano del carcere milanese di San Vittore Don Alberto Barin, 51 anni di Desio. La notizia choc è stata comunicata in una nota dal capo della procura di Milano Edmondo Bruti Liberati. Nel pomeriggio di oggi, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, gli uomini della squadra mobile e della polizia penitenziaria lo hanno arrestato. Il cappellano deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di sei detenuti. Inoltre, è indagato per il reato di concussione.

Don Alberto Barin opera a San Vittore dal 1997. Il cappellano è indagato per violenza sessuale continuata e pluriaggravata nonché per concussione ai danni di sei detenuti stranieri, per aver ottenuto prestazioni sessuali come compenso per la fornitura di generi di conforto o per interessamento alla loro posizione carceraria.

Le vittime degli abusi sono almeno sei, tutte giovanissime ed extracomunitarie. Per il prete, classe 1961, oggi sono scattate le manette dopo che l’estate scorsa una delle sue giovani vittime ha denunciato alla polizia penitenziaria gli abusi subiti. Il giovane extracomunitario di origine africana ha raccontato agli agenti di essere stato violentato da un altro detenuto, poi ha confessato che ad abusare di lui era anche don Barin. Un racconto che gli agenti hanno verificato con tanto di intercettazioni ambientali e telecamere: sono 4 i filmati che mostrano gli abusi da parte del prete nei confronti di altrettanti detenuti. Violenze subite dai giovani carcerati in cambio di piccole concessioni per sopravvivere all’interno del carcere. Una violenza aggravata anche dal ruolo del cappellano: il suo parere era fondamentale per ottenere il permesso di uscire dal carcere.
 

ATTIVO ANCHE FUORI DAL CARCERE - Un prete impegnato, non solo nell’attività di sacerdote tra le mura di San Vittore, ma anche nel portare la propria testimonianza fuori dal carcere. Don Alberto Barin, 51 anni, il sacerdote arrestato con l’accusa di violenza sessuale, è un religioso molto attivo e ‘ascoltato’ per la sua esperienza di cappellano in una delle case circondariali più impegnative, quale quella milanese. Barin figura ad esempio tra i firmatari della ‘marcia per l’amnistia’ promossa dai Radicali, è stato relatore in occasione di corsi di formazione per volontari in carcere e sono molti i suoi interventi e interviste rilasciate in questi anni sulla condizione dei detenuti.

Raccontando, 6 anni fa, come riportava un articolo di Incrocinews, la propria esperienza ai giovani di Taizè a Milano per il tradizionale incontro, la definiva “molto forte”, “perché permette di conoscere l’uomo e me stesso. Il detenuto che prova angoscia e solitudine è specchio per ciascuno di noi”. “Se io entro tutti i giorni a San Vittore - diceva il sacerdote - è perché credo nell’uomo e nelle sue possibilità”, dice il cappellano, “dal mattino alla sera parlo con i detenuti e in ognuno di loro trovo estremi confini di male, ma anche estremi confini di bene. Il bene rimane, anzi, a volte fa riemergere il bene”. 
 

LA CURIA: "MASSIMA COLLABORAZIONE" - La Curia di Milano ha espresso la 'massima fiducia nel lavoro degli inquirenti e la disponibilità alla collaborazione per le indagini', in relazione all'arresto del cappellano di San Vittore Don Alberto Barin. La curia ha voluto esprimere anche 'il proprio sconcerto e il dolore per l'arresto e per i fatti che al cappellano della Casa circondariale di san Vittore sono contestati'