Milano, 18 novembre 2012 - “Ecco lei con la sua intervista mi può aiutare. Voglio lanciare un appello: fatemi lavorare a Milano”. A pronunciare queste parole con tono intenso e mesto è Laura Barriales, modella, conduttrice tv e attrice di origine castigliana che aggiunge: “La mia storia d’amore con Milano è cominciata 10 anni fa”.

Ma signora Barriales lei un posto ce l’ha già: è da 4 anni nel cast di “Mezzogiorno in famiglia” su Rai2.
E’ vero e mi trovo benissimo, ma Milano è la mia città d’elezione e per difenderla mi devo sorbire anche le critiche di amici e colleghi che mi spingono a restare a Roma, però io testarda rispondo: non potete capire, al cuore non si comanda!

La sua prima volta a Milano?
Nel 2002, debuttai come modella. Mi scelse Valentino per la sua ultima sfilata a Milano prima di trasferirsi a Parigi. Mi ha colpito subito la grande energia dei milanesi in contrasto con l’aspetto grigio e severo della città. Qui c’è una vita pazzesca: nebbia, pioggia, neve, niente per i milanesi è un ostacolo a uscire di casa. Mi piace anche l’abitudine dell’happy hour che qui spopola, anzi credo che ormai Milano abbia il copyright. In Spagna andiamo per tapas, ma qui tutto è più ricco e divertente, dal cibo all’atmosfera.

Insomma Milano è il suo zabaglione?
Sì è anche il mio portafortuna. Era il 2002, sfilavo qui per un marchio di intimo ed ero stata vestita e truccata come Sofia Loren, quando fa il celebre spogliarello in “Ieri, oggi e domani” di De Sica. Tra il pubblico c’era Simona Ventura, che appena mi vide, disse: la voglio nel mio show. Non sapeva chi fossi e così lei e il suo assistente passarono al setaccio tutte le agenzie di modelle per individuarmi. Ce la fecero e mi proposero di commentare le partite delle squadre spagnole, durante “Quelli che il calcio”. In trasmissione mi chiamavano Sofia Laura. Conoscevo poche parole di italiano. Resistetti per due puntate, poi dissi a Simona che non reggevo il ritmo, che prima di ripresentarmi volevo imparare bene la lingua e che mi sarebbe piaciuto viaggiare. L’anno dopo dagli Stati Uniti dove mi trovavo per alcune sfilate fui intervistata dalla Rai per parlare dell’Italia, risposi in inglese, ma la clip andò benissimo, tanto che poi fui arruolata nel cast del programma Rai “Oltremoda”, per cui facevo l’inviata da Parigi, Londra e Los Angeles. Mi sono divertita tantissimo e ho anche guadagnato il tesserino da pubblicista.

Allora la tenta la strada del giornalismo?
Mai dire mai. Al momento sono contenta nel ruolo di conduttrice e di attrice. In tv ho acquistato disinvoltura dopo aver studiato italiano per due anni, ma vado ancora in paranoia con i giochi telefonici col pubblico da casa. Tanto che alcune volte in diretta, se l’ascoltatore di turno mi chiede di ripetere qualcosa, gli domando. “Ma quando parlo mi capisci?”. Voglio continuare la strada della conduttrice informale, semmai in abbinamento con un attore comico, come Sergio Friscia. Non mi sento pronta nel ruolo di presentatrice istituzionale.

Ma la Spagna non le manca?
Sì, sembrerà assurdo, però, Milano mi manca di più forse perché è stata l’alleata del mio successo. A questo proposito lancio un appello, anzi tre. Il primo: curate di più le strade del quadrilatero della moda, dovrebbero essere metaforicamente lastricate d’oro e invece spesso i marciapiedi sono sconnessi e i tombini mezzi rotti. Inoltre amplierei gli spazi verdi per i bambini e dipingerei i palazzi di mille colori per sfidare il grigio di certe giornate invernali.

A lei però piace Piazza della Repubblica.
Sì è talmente ben concepita che sembra una gigantesca passerella che unisce la Milano del passato a quella dei nuovi grattacieli. E poi poco lontano c’è il mio ristorante preferito “Giannino” dove puoi incontrare Bruce Willis e Lenny Kravitz. Lo giuro a me è capitato!

di Massimiliano Chiavarone

mchiavarone@yahoo.it 


Il locale: Ristorante “Giannino”, Via Vittor Pisani 6, Tel. 02-66986998. Nasce come bottiglieria e trattoria toscana alla fine dell’800, per poi trasformarsi nel corso dei secoli in un ristorante di riferimento sia come luogo d’incontro sia per la qualità della cucina. Ai fornelli lo chef stellato Michele Blasi.