Milano, 20 ottobre 2012 – Dieci giorni fa il vicesindaco e assessore all’Educazione Maria Grazia Guida li aveva premiati in Statale per l’"ortobaleno", l'orto didattico coltivato a scuola, iniziativa benemerita sulla via dell’Expo. Due giorni fa lo stesso vicesindaco ha presentato loro l’ultimatum: “O chiudete o passate allo Stato”. I genitori della scuola elementare e media di via San Giusto non hanno creduto alle loro orecchie: “Rischiamo di perdere i nostri progetti. Abbiamo raccolto 2mila firme e settimana prossima manifesteremo davanti a Palazzo Marino”.

Sembrano confermate le voci circolate già un mese fa: il Comune è intenzionato a rinunciare alla gestione dell’unica scuola primaria civica. Le famiglie della scuola nata otto anni fa in zona San Siro per impulso della giunta Albertini bis si erano già allarmati quando alle richieste di un chiarimento sul destino della scuola, che lo staff del vicesindaco aveva definito “troppo costosa (5-6mila euro ad alunno)”, dal Comune non era giunta risposta. Dopo un primo presidio minacciato in piazza della Scala, la preside della scuola aveva ottenuto l’ok per un nuovo open day. Segno che la scuola non chiude.

Settimana scorsa, durante la presentazione dei progetti Expo per le scuole, prologo al secondo meeting internazionale dei Paesi partecipanti all’Esposizione universale del 2015, 200 ragazzini della civica di San Giusto – copricapo da cuoco in testa ricavato dalle buste del pane – erano confluiti nell’aula magna dell’università Statale per ricevere un riconoscimento al loro orto botanico, una delle tante iniziative di qualità della scuola.

Mercoledì, durante il sospirato incontro con il vicesindaco presso l’istituto (staff dell’assessorato all’Educazione al gran completo), i 116 genitori presenti hanno avuto la doccia fredda. “Ci è stato comunicato che le possibilità per la scuola sono due – spiega Francesca Trevese, una mamma – niente open day e la scuola andrà a morire con chi c'è dentro (ndr 240 ragazzini) o passaggio allo Stato, con graduale perdita del corpo docente e di conseguenza del metodo. Significa che i docenti che si sono formati in 8 anni di attività verranno trasferiti ad altre scuole comunali e sostituiti da maestre statali. Si perde una professionalità ma anche un sistema di sostituzioni che, in caso di assenza per malattia o altri motivi, funzionava alla perfezione. La concessione dell’open day era stata una caramellina”.

Sulla motivazione della rinuncia, “il vicesindaco ha detto che non riescono a far fronte all’assistenza degli alunni disabili e non possono permettersi di mantenere una scuola come la San Giusto. Anche se ricevono una sovvenzione statale di 200-240mila euro per gestire una scuola "paritaria" e il personale è formato da dipendenti che rimarranno in carico al Comune. Non ci hanno spiegato quanto risparmierebbero. Il Comune ha la discrezionalità di mantenere o meno un progetto di eccellenza. Nel suo programma elettorale, Pisapia non aveva promesso più investimenti nell’istruzione?”.

In una sola settimana, mamme e papà hanno raccolto 2.037 firme contrarie alla dismissione del Comune. “Le abbiamo consegnate ma intanto la raccolta prosegue. Giovedì 25 manifesteremo il nostro dissenso”. E le suoneranno al Comune anche con gli strumenti musicali.

"Per la primaria San Giusto l'Amministrazione spende ogni anno 1,6 milioni di euro - spiegano dall'assessorato all'Educazione - e i continui tagli del Governo degli ultimi anni e una logica di rigorosa spending review hanno imposto all'Amministrazione di rivedere i criteri di spesa nel settore Educazione". L'Amministrazione rivlea un nuovo progetto, illustrato durante l'incontro con le famiglie: un accordo di programma che il Comune ha stretto con l'Ufficio scolastico territoriale provinciale. "L'idea è costituire un polo omnicomprensivo musicale tra la scuola primaria San Giusto e altre scuole del territorio tra cui il liceo musicale del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano.

Il polo omnicomprensivo musicale verrà gestito dall'Ufficio scolastico territoriale per cui, in questo modo, le sezioni della classe prima che apriranno nel settembre 2013 della scuola San Giusto saranno di competenza statale. Il Comune garantirà sul fatto che il passaggio graduale allo Stato permetterà alla San Giusto di rimanere un centro dove si continuerà a sperimentare una didattica innovativa".

di Luca Salvi