Milano, 10 ottobre 2012 - Era stata ribattezzata l'anti-Minetti per la sua raccolta firme contro la consigliera regionale, una campagna che le aveva fruttato oltre 1000 preferenze alle Amministrative del 2011. Oggi una doccia fredda. Perchè gli stessi 'ndranghetisti che avrebbero venduto i voti a Domenico Zambetti avrebbero puntato forte anche su di lei. Circa 300/400 voti.

Una decisione presa dopo incontri con suo padre Vincenzo, ex consigliere comunale ed ex presidente della società Metro Engeenering, che avrebbe promesso una generica disponibilità a far entrare le imprese dei calabresi negli appalti della metrotranvia di Cosenza. Questa è la grande differenza con il caso Zambetti. La seconda è che l'indagine ha accertato che al padre la testa di cavallo della 'ndrangheta si sarebbe presentato con falso nome, accreditandosi quale avvocato che recava il sostegno elettorale offerto da una cordata di professionisti e imprenditori calabresi.

"E' TUTTO ASSURDO" - Sara Giudice non riesce a trattenere le lacrime: ''Provo tanto dolore perchè ho fatto una battaglia difficile e sconveniente. Ho cercato i voti tra la gente andando tutti i giorni per le strade e nei mercati. La gente mi fermava, voleva sapere e mi faceva i complimenti per la mia scelta''. ''E poi - conclude - secondo lei la 'Ndrangheta punta una ragazza di 26 anni che ha fatto la scelta che ho fatto io...?''.

IL PADRE SGOMENTO - "Sara sta piangendo da questa mattina, da quando è iniziata a circolare la notizia e io sto impazzendo perchè le assicuro che non conosco nessuno dei nomi che stanno circolando". Così Vincenzo Giudice, padre di Sara Giudice la cosiddetta anti-Minetti, replica alle notizie secondo le quali le cosche della ‘Ndrangheta si sarebbero offerte per garantirle i voti alle elezioni regionali del 2010. "Dicono - spiega il padre - che Sara era inconsapevole ma posso assicurare che anche io ero inconsapevole. Quei personaggi di cui si parla io non li ho mai conosciuti e non li ho mai visti". Poi ricorda: "Sara si è presentata con la lista "Milano-merita" ma non avevamo i soldi per fare la campagna elettorale. L’hanno aiutata i suoi amici e le persone a lei vicine. Andavano ad attaccare i manifesti e a distribuire un po’ di pubblicità. Abbiamo fatto una campagna elettorale con quattro soldi".

 

METROPOLITANA MILANESE PRENDE LE DISTANZE - Vincenzo Giudice "ha terminato il suo incarico di presidente in una controllata di MM spa, Metro Engineering, il 31 dicembre 2011. Attualmente non ricopre alcun ruolo, nè nella società capogruppo, nè nelle sue partecipate".