Milano, 11 settembre 2012 - Cinque colpi consecutivi. Come due petardi. Poi due corpi stesi sull’asfalto, in un lago di sangue. E una bambina di un anno e mezzo che chiama la mamma e piange disperata. È la sequenza choc vissuta in presa diretta da Manuela Di Nardo, la prima a prestare soccorso alle vittime dell’agguato di ieri sera in via Muratori.

«Stavo prendendo il caffè al bar Mariposa — racconta la donna — quando ho sentito due colpi. Pensavo fossero due petardi, sa qui ci sono tanti bambini che giocano per strada: all’inizio ho creduto si trattasse di uno scherzo». Non è così. «Sono comunque uscita in strada e lì mi sono accorta dei due corpi a terra», continua Di Nardo. I sicari si sono già dileguati, qualcuno ha chiamato i soccorsi. Manuela vede la bimba in lacrime, ancora in braccio alla mamma. Sul viso, qualche escoriazione: colpita alle spalle, la madre è caduta trascinandola con sé sull’asfalto. La signora afferra la ragazzina e la stringe al petto. Cerca di rassicurarla.

«Ho capito subito che lui era morto — prosegue Manuela —. La donna, invece, perdeva tanto sangue dalla testa: probabilmente l’hanno colpita alla nuca». In pochi minuti, si materializza l’ambulanza. Arrivano anche i poliziotti: «L’ho data subito a loro: speriamo che la madre riesca a salvarsi». È ricoverata in gravi condizioni al Policlinico. Non c’era, però, solo Manuela ieri sera in via Muratori. Strada molto trafficata, è l’ora dell’aperitivo. I locali sono pieni da un pezzo, forse anche Massimiliano e Suleini sono in zona per passare una serata al ristorante insieme alla figlia di un anno e mezzo. Poi, la tragedia.

«Li ho sentiti eccome i colpi e mi sono subito spaventato», afferma Antonio Visigalli, che abita in uno stabile a due passi dal luogo dell’agguato. «A quell’ora i miei figli tornano a casa: mi sono allarmato, avevo paura gli fosse successo qualcosa di grave». Pure Antonio vede il corpo esanime di Massimiliano. E quello dolorante di Suleini, che stringe ancora al petto la figlia. «A quel punto i soccorsi erano già arrivati».

Oltre allo choc per la sparatoria c’è anche l’incredulità per un episodio senza precedenti. Specie in una zona tranquilla a metà strada tra Porta Romana e viale Umbria: «Mai un problema, qui c’è solo gente tranquilla». Non proprio un punto di riferimento per gli adepti della movida, via Muratori è comunque una strada piena di locali dove fare l’happy hour o andare a mangiare la sera. «Non ce lo saremmo mai aspettati, proprio qui sotto casa nostra». Lo ripetono tutti. Eppure è successo.

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