di Stefania Consenti

Milano, 3 agosto 2012 - Giro di valzer agostano per direttori di ospedali e delle Asl. Una rinfrescata nella sanità lombarda da mesi sotto i riflettori della magistratura con due differenti filoni d’indagini. Undici le nuove designazioni complessive, compresa una new entry, Enzo Lucchini che proviene da Arpa, e la conferma di quello che era già nell’aria, ossia il trasferimento di Paquale Cannatelli, indagato per turbativa d’asta nella stessa inchiesta che ha coinvolto anche il direttore generale della sanità lombarda, Carlo Lucchina.

Cannatelli dal 2003 al Niguarda, andrà ad occupare la poltrona di direttore generale del Sacco.
Cambi di sede, ha precisato il governatore Roberto Formigoni che «sono stati decisi considerando il merito dei singoli e le loro qualità professionali. Non a caso tutti i direttori generali sono stati confermati nel loro ruolo». Si ipotizza, secondo alcune indiscrezioni che circolano a Palazzo, che spostare Cannatelli al Sacco possa essere anche un modo per proteggerlo dal rischio di un’eventuale accusa di inquinamento prove. Quindi una forma di tutela per il dg ciellino, fedelissimo di Formigoni. Ma tant’è.

Al suo posto va Walter Bergamaschi, il primo tecnico non ciellino dopo anni di gestione Cannatelli. Bergamaschi lascia libera la poltrona di dg nell’azienda ospedaliera di Varese, sostituito dal ciellino Callisto Bravi, oggi direttore del Sacco. All’Asl di Sondrio, una delle più toste da gestire, ci va Claudio Garbelli, cattolico vicino all’area di centrosinistra: lascia l’Asl di Lodi. La sua poltrona a Lodi viene occupata da Fabio Russo (vicino al Pdl), il quale a sua volta lascia l’azienda ospedaliera di Desenzano.

Trasloca quindi al suo posto Marco Votta (Pdl) che lascia l’Asl di Lecco dove arriva appunto il tecnico Lucchini, presidente dell’Arpa, medico, di area Pdl, l’unica new entry. Seguono poi scambi di posizione in quota Lega e anche An. Per i primi: Cristina Cantù, corrente maroniana del Carroccio, si riavvicina a Milano assumendo la guida dell’Asl di Monza-Brianza, in staffetta con Umberto Pontoni che da Monza lo sostituisce all’ospedale di Gallarate. Per i secondi: Antonio Mobilia dall’ospedale San Carlo di Milano scambia il posto con Pellegata all’Asl di Milano2 Melegnano. Tutto finito? Per l’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, non «sono esclusi altri ritocchi».

Intanto, la vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi bolla le nuove designazioni come «un giro di valzer che non ha niente a che fare con la valutazione effettiva dei risultati e delle professionalità in campo. Probabilmente risponde piuttosto alle nuove logiche di equilibrio politico interne alla maggioranza».

Maggioranza che, anche in virtù dell’incontro fra il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, e il governatore Formigoni, cercherà anche in agosto la “quadra” sui ticket. «La volontà è di abbassarli, per andare incontro alle fasce deboli. Quindi abbiamo allo studio una diversa rimodulazione che inciderà sui redditi più alti», conferma Bresciani. Operazione non facile da portare in porto visti i pesanti tagli alla sanità. Tagli contro i quali ha tuonato ieri Formigoni: «Il Cipe ha sbloccato 343 milioni di euro per coprire il debito sanitario della Sicilia, noi invece abbiamo 144 milioni di euro in meno. Una sassata alla nuca di tutte le regioni italiane, in particolare di quelle virtuose come noi».