Milano, 4 luglio 2012 - Estorsione, spaccio di droga e riciclaggio di denaro nel milanese erano le principali attività della camorra "cutoliana", sbarcata anche nel cuore di Milano. L'organizzazione mafiosa si serviva di bar, società immobiliari, attività commerciali e fabbriche di videopoker per reinvestire il denaro sporco. Tra i beni sequestrati durante un'operazione antimafia dei carabinieri del Noe di Roma, guidati dal colonnello Sergio De Caprio, noto anche come 'Ultimo', e dal capitano Pietro Rajola Pescarini, c'e' anche il bar 'Gran Caffe' Sforza', nel centro storico di Milano. In totale le persone indagate sono 12. Fra queste il personaggio chiave è Mauro Russo, 47 anni, arrestato, del clan Belforte o Mazzacane. A lui erano sono riconducibili 20 milioni di beni sequestrati.

Accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, Russo avrebbe reinvestito capitali sporchi attraverso una rete di prestanome e, secondo un'intercettazione del 15 novembre scorso, avrebbe anche rivelato di poter superare alcuni passaggi dell'iter amministrativo. ''Mi servirebbe, però urgentemente, il certificato camerale, con la dicitura antimafia, per il bar qua di via Sforza'', avrebbe detto Russo al telefono con tale Paolo. Inoltre, l'associazione camorrista estorceva denaro agli operatori commerciali e si scontrava con le armi con altri gruppi camorristici per il controllo dello spaccio di droga e per l'imposizione di macchinette videopoker o slot machine agli esercenti di bar.

Il ruolo criminale di Russo, secondo alcuni pentiti, sarebbe di essere referente di Pasquale Scotti, latitante dal 1985, detto 'Pasqualino o' collier' per aver regalato un collier alla moglie di Raffaele Cutolo, lo storico boss della Nuova Camorra Organizzata (Nco). Fin dal 1999 si è associato al clan Belforte, ex cutoliano. Dapprima ha imposto la distribuzione delle proprie slot machine agli esercizi commerciali di Marcianise (Caserta) e in zone limitrofe per poi diventare affiliato del clan. Al punto da fornire armi e auto usate per omicidi, offrendo appoggio logistico ai latitanti del gruppo, ma anche per il riciclaggio dei proventi illeciti, soprattutto nella zona di Milano.

Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip del Tribunale di Napoli Andrea Rovida su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano.