Milano, 12 giugno 2012 - «Qual è l’elemento di moda a cui non potrei mai rinunciare? Le scarpe con i tacchi alti». Fashion victim, con il pallino delle sfilate, un fisico che le avrebbe permesso di fare la modella, Marika Sjakste, l’amante dell’Est che aveva fatto perdere la testa al notaio Vincenzo Ialenti, giocava alla seduzione su facebook. Bellissima, esile, alta, bionda, avrebbe compiuto 29 anni fra una decina di giorni e aveva un sogno, fare la stilista. Per sfondare nel mondo più dorato e ambito di Milano si era preparata all’Istituto Marangoni, uno dei più quotati e costosi della capitale del fashion. Non perdeva una sfilata, fans su fb della notte di Vogue, della scarpe-mito Louboutine, dei gioielli Damiani e degli anelli con rubino, un debole per le pellicce e per la filosofia zen.

Marika lavorava alla Freelance Fashion Stylist, sui social network i suoi modelli, minimalisti e rigorosi, condivisi con le amiche, anche loro aspiranti stiliste. Nata a Riga, in Lettonia, una sorella, Silvia, che vive a Londra. Tutte e due bellissime. Marika era arrivata in Italia qualche anno fa, nel 2010 la scuola di moda e l’incontro con il notaio. Si erano conosciuti nel giro dei locali alla moda, si erano piaciuti. Lui, non bellissimo, ma brillante, un po’ spaccone e sufficientemente à la page per esibire al suo fianco una modella parecchio più giovane, senza sembrare troppo volgare. Lei, un trofeo.

I presupposti per una storia da manuale c’erano tutti: la donna bella, glamour e ambiziosa, il compagno ricco e bon vivant. Invece quell’incontro è stato l’inizio della fineMarika, irrinunciabile, ma ingombrante in una vita perfetta con moglie «dolcissima», come scrive lui nella lettera d’addio, e figlia ancora troppo piccola. Dall’altra parte la solida famiglia. Altrettanto irrinunciabile e altrettanto ingombrante in un ménage sostenibile solo da single. Nel fine settimana della tragedia Vincenzo Ialenti aveva litigato con entrambe le sue donne. Con la moglie, che sabato pomeriggio era arrivata da Novara fin sotto il portone del lussuoso palazzo di piazza Lega Lombarda e aveva fatto una scenata a cui avevano assistito anche i vicini.

Forse aveva scoperto che lui non tornava a casa perché in quel pied a terre si fermava a dormire con lei. Che la manteneva da tempo e la stava aiutando a costruirsi un futuro. Vincenzo aveva litigato anche con Marika, la domenica, il giorno della tragedia. Lei lo voleva lasciare? Lo aveva costretto a una scelta impossibile?

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