Milano, 4 giugno 2012 - Una Notte bianca per salutare i milanesi. Sei ore di musica. Poi l’addio al teatro Smeraldo, che tra un mese lascerà la storica location di piazza XXV Aprile alla catena enogastronomica Eataly. Così l’impresario teatrale Gianmario Longoni ha pensato di dedicare l’ultima serata ai milanesi: «Da mezzanotte alle sei del mattino del primo luglio — annuncia — daremo vita a un grande evento musicale: tireremo via le poltrone dalla platea e faremo ballare tutti quelli che arriveranno».

Ai partecipanti, Longoni regalerà un piccolo lembo di sipario: «Lo divideremo in più di tremila pezzi, tanti quanti i posti del teatro: quello sarà il biglietto valido per assistere alla prima serata dello Smeraldo che rinascerà tra due anni».

Un arrivederci, non un addio. Sì, perché Longoni non ha alcuna intenzione di fermarsi qui: da mesi è in trattativa con il Comune per l’assegnazione di un terreno, sempre in zona Garibaldi-Repubblica, dove ricostruire un altro spazio culturale: «Per ora non ci sono novità — continua Longoni — la prossima stagione ripartirò alla Bovisa con il teatro Ciak, coinvolgendo anche lo staff dello Smeraldo». Prima, però, c’è la notte bianca da organizzare. Con un’inevitabile premessa: zero inviti alle istituzioni: «Perché dovrei? Nessuno ha cercato di trovare una soluzione — attacca Longoni — dopo che è stato proprio un cantiere a rovinare un’attività con trent’anni di successi».

Ovviamente, il patron dello Smeraldo si riferisce ai lavori infiniti per il parcheggio interrato di piazza XXV Aprile, che, beffa della sorte (e dei ritardi cronici delle opere pubbliche), dovrebbero concludersi proprio qualche settimana dopo il trasloco del teatro. La nuova piazza, riqualificata e abbellita da quattro spazi alberati, se la godrà Eataly, la catena enogastronomica di Oscar Farinetti. Sarà Eataly, la mattina del primo luglio, a offrire la colazione ai milanesi che faranno nottata allo Smeraldo: «Siamo già d’accordo — afferma Longoni — Ci sarà una grossa tavola con i loro prodotti».

Un passaggio di consegne senza polemiche. Anzi, Farinetti, in virtù di un pre-accordo, ha aspettato fino all’ultimo l’evoluzione della vicenda, pronto a farsi da parte qualora il patron del teatro avesse trovato un partner economico per continuare l’avventura in piazza XXV Aprile. Longoni ci ha provato per mesi: qualche mese fa, un’azienda attiva nel campo dell’alimentazione e un prestigioso istituto di credito si erano fatti avanti per acquisire il cosiddetto brand naming dello Smeraldo.

In pratica, il marchio dell’impresa sarebbe stato accostato a quello del teatro, come avviene soprattutto all’estero per stadi di calcio e palazzetti dello sport; in quel caso, lo spazio di piazza XXV Aprile avrebbe conservato la sua vocazione culturale, con Longoni direttore artistico. Invece, niente. E così Farinetti ha mantenuto la promessa: menù culinari al posto di cartelloni teatrali, anche se il nuovo proprietario dovrebbe riservare almeno una parte della struttura alle esibizioni di artisti e cantanti. Una piccola consolazione. Niente di più. Aspettando il nuovo Smeraldo.
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