Milano, 27 maggio 2012 - ''Se qualcuno dimostrasse che Dacco' ha avuto un vantaggio dai rapporti con me mi assumero' le mie responsabilita' e mi dimettero'''. Sono le parole di Roberto Formigoni sugli ultimi particolari venuti a galla nell'inchiesta sul caso Maugeri e che, sulle vacanze a cinque stelle su yacht e ai Caraibi,
contraddicono la versione da sempre data dal Governatore della Lombardia. Mentre le indagini continuano a ritmo serrato, e potrebbero riservare sorprese.

 

DACCO': "CONTRATTI FITTIZI" - Il faccendiere Pierangelo Daccò nell'interrogatorio davanti ai pm milanesi ha parlato anche di contratti fittizi in relazione al noleggio dell'imbarcazione Ojala. Daccò lo ha spiegato ai magistrati dopo che gli stessi gli hanno contestato carte provenienti dalle autorità svizzere: ''Sono contratti  mai eseguiti nel senso che non e' mai stato pagato il corrispettivo previsto''. Quindi ha precisato che dovendo ospitare per alcune settimane Formigoni e Perego, il suo fiduciario gli aveva consigliato di stipulare quei contratti ''in modo che in caso di controlli da parte delle autorita', Perego e Formigoni potessero giustificare l'utilizzo della barca''.

 

DACCO' : "IN REGIONE MI INDIRIZZO' COLUCCI" -  Il faccendiere Pierangelo Daccò fu indirizzato in Regione Lombardia da Michele Colucci (Psi), ex assessore regionale ai servizi sociali, coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite. Lo ha spiegato ai pm di Milano. Daccò ha raccontato che nel 1978 venne avvicinato dall’economo del Fatebenefratelli che gli chiese se poteva verificare lo stato di alcuni pagamenti che l’ospedale attendeva dalla regione. ‘’In Regione - ha precisato - fui indirizzato da un politico, tale Michele Colucci’’. Colucci, all’epoca aveva il controllo di cliniche, Ussl e istituti di ricerca a Milano e in provincia e controllava 30 mila voti, per la maggior parte degli immigrati dal sud. Il pm Fabio De Pasquale gli sequestrò un archivio con tutti i nomi. Michele Colucci è fratello di Francesco Colucci ex questore della camera e zio di Alessandro Colucci, attuale assessore in Regione Lombardia.

 

DACCO': "META' DEI GUADAGNI A SIMONE" - Sempre nell'interrogatorio, Pierangelo Daccò ha spiegato i suoi rapporti con la regione Lombardia nel rappresentare le esigenze della Fondazione Maugeri e ha raccontato di avere dato soldi ad Antonio Simone, amico di Formigoni, la cui moglie in una lettera alla stampa ha polemizzato con il presidente della Lombardia per il suo stile di vita.  ‘’La mia attività - ha precisato - consisteva nel parlare con il direttore generale Luccina ovvero con l’assessore in carica e nel cercare di convincerli della bontà delle richieste ed esigenze rappresentate dalla fondazione Maugeri’’.  Daccò ha quindi precisato di avere corrisposto ad Antonio Simone, assessore negli anni ‘90 e coinvolto nell’inchiesta, il 40-50% di tutti i compensi ricevuti. ‘’Mi chiedete - ha aggiunto - per quale motivo abbia corrisposto a Simone la metà dei guadagni provenienti dalla Fondazione, e rispondo che l’ho fatto perche’ era stato lui a presentarmi il cliente e in alcune occasioni svolgeva in mio favore attivita’ di consulenza in materia politico-sanitaria’’.

 

DACCO': "CENE PER MOSTRARE MIE CONOSCENZE" - Le cene a cinque stelle ''erano destinate a mostrare ai miei conoscenti e clienti le mie conoscenze importanti con politici, esponenti delle forze dell'ordine, professori universitari nelle facolta' di medicina''. E' unaltro dei passaggi dell'interrogatorio di Pierangelo Dacco'. Il faccendiere ha riferito delle cene da lui offerte in ristoranti come ''Lo Squero'' di Rimini in occasione del meeting di Cl o come quella da Sadler a Milano. A proposito di quest'ultima Daccò ha aggiunto:''Si tratta di una delle cene che organizzo per le mie pubbliche relazioni'' alla quale era presente anche Formigoni.