Milano, 18 maggio 2012 - Il collettivo Macao a sorpresa ha partecipato all'incontro, organizzato dall'amministrazione comunale, nella sede dell'Ex Ansaldo, in zona Tortona a Milano, per discutere l'assegnazione dello spazio in questione. Nonostante la nota con cui l'assemblea di Macao rifiutava l'offerta e comunicava la mancata partecipazione alla serata, si sono presentati alcuni giovani del collettivo, uno dei quali ha letto a tutti proprio il comunicato redatto oggi. "Apprezziamo - fanno sapere i ragazzi del collettivo - l'apertura che l'amministrazione pubblica di Milano ha dimostrato, riconoscendo la legittimità di questo percorso'' ma sottolineano che a Macao è in atto un processo costituente, che ha tempi di elaborazione e modalita' decisionali non compatibili con quelli proposti dalla giunta.

Subito dopo però hanno lasciato lo spazio, senza ascoltare gli altri interventi. Comportamento che ha irritato parte della platea, di circa 200 persone, tra cui una folta rappresentanza della maggioranza di centrosinistra e della giunta milanese.

L'appuntamento  coinvolge tutte le associazioni culturali e i soggetti che hanno già richiesto, tramite bando o assegnazione, uno spazio all'ex Ansaldo. ''Macao - ha sottolineato il Gruppo- non intende sottrarre spazi gia' destinati ad altri ne' guadagnare corsie preferenziali. La proposta dell'ex Ansaldo rischia di innescare una modalita' verticistica e competitiva, che e' incompatibile con la pratica e la metodologia orizzontale e partecipativa che e' nella nostra natura. L'amministrazione dall'alto di spazi e risorse (per quanto illuminata) e' cosa diversa dall'autogoverno dal basso, diretto e partecipato. Macao non intende essere un altro centro per le arti ma un nuovo centro per le arti, che reinventi le modalita' di produzione e fruizione dell'arte e della cultura''. Dunque, Il collettivo Macao sente la necessita' di mettere in discussione le politiche culturali cittadine e nazionali, e scardinare metodologie di gestione delle risorse e degli spazi, pubblici o privati, per istituire invece la pratica del bene comune.

 

BOERI, LUCI ED OMBRE - L'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Stefano Boeri ha voluto commentare la scelta di Macao di apparire al meeting per leggere fugacemente un comunicato e poi liberare l'area: "Mi aspettavo un dialogo, ma va benissimo così. Sono venuti, ci hanno detto di volere un percorso autonomo. Se c'è un soggetto che non viene all'Ansaldo stasera, magari verrà settimana prossima. Sono certo che Macao sarà con noi".

LA DELUSIONE DI DARIO FO - Il premio Nobel per la Letteratura ha commentato con fastidio la decisione di Macao: "E' un atto di presunzione. Se non abbandonano questo atteggiamento e non diventano umili e curiosi di conoscere e ascoltare le idee degli altri - ha detto in mezzo al pubblico poco dopo la ripartenza della delegazione di Macao - sarà difficile che crescano".

 

PROGETTO "PIAZZA MACAO" - Nel frattempo, spunta un progetto di “Piazza Macao”, che fa convivere il presidio con la circolazione delle auto in via Galvani, l’assemblea vuole “un paio di giorni per capire come vanno le cose: non vogliamo essere un problema per il quartiere, restiamo più’ propositivi possibile ma per ora restiamo qua anche se sappiamo che la situazione è temporanea e le cose cambiano molto velocemente”. Stamattina tutto è stato spostato dal lato della strada vicino alla Torre: accanto alle tende, già lì, è stato sistemato un camper, e dei tavoli dove gruppi di lavoro si susseguono in assemblee dove si discute della “terza via”. La terza via, come spiegano alcuni partecipanti, “esce dalla dicotomia tra pubblico e privato, e propone la visione di cultura come bene comune attraverso l’autodeterminazione e la partecipazione diretta dei cittadini”. E questa terza via, per ora, non passa dall’ex-Ansaldo.

 

"LIBERARE VIA GALVANI" - I ragazzi del collettivo di 'lavoratori dell'arte' di Macao, che hanno occupato per circa 10 giorni la Torre Galfa di Milano, devono lasciare libera via Galvani, dove da martedì scorso si sono riversati subito dopo lo sgombero dell'edificio: a chiederlo è il sindaco di Milano Giuliano Pisapia che affida a una nota la sua richiesta, posta ''con forza'', che ''da parte di chi vuole essere protagonista di iniziative culturali, si ponga fine a ogni comportamento che comporti un grave disagio ai cittadini e alla città".

 

"AL VIA OFFICINA DELLA CREATIVITA'" - Inoltre, al termine della riunione odierna della Giunta, il sindaco, come concordato con tutti gli assessori, ribadisce la volontà di far nascere, a partire dall'Assemblea di questa sera negli spazi dell'ex Ansaldo, l'Officina della Creatività a Milano, un luogo di confronto aperto ai cittadini, a tutto il mondo culturale e artistico presente in città. "Fin dalla settimana scorsa ho affermato chiaramente - ha spiegato il primo cittadino- che è assolutamente necessario rispettare le regole e che devono essere garantiti i diritti di tutti i cittadini . Per questo chiedo con forza che, da parte di chi vuole essere protagonista di iniziative culturali, si ponga fine ad ogni comportamento che comporti un grave disagio ai cittadini e alla città. Condivido il fatto che la cultura debba essere un bene comune, ma anche il territorio della città è un bene comune".