Milano, 8 maggio 2012 - Fino a poche settimane fa Renzo Bossi ha cercato di ottenere la 'dichiarazione di valore' del diploma di laurea conseguito in Albania, chiedendo in pratica il riconoscimento in Italia del titolo. Tranne poi, a indagini di tre procure avviate sulla Lega, ritirare ogni domanda. E' quanto emerge dal carteggio inviato dall'ambasciata italiana a Tirana agli inquirenti milanesi dopo le notizie della copia della laurea trovata nella cartella 'The Family' custodita da Francesco Belsito in una cassaforte.

A quanto pare a fine luglio 2011 un cittadino albanese ha presentato all'Ambasciata italiana a Tirana copia della laurea di primo livello in economia apparentemente rilasciata a Renzo Bossi chiedendo il rilascio della relativa dichiarazione di valore. In ambasciata la reazione e' stata di stupore, soprattutto dopo aver verificato che il figlio del leader leghista si era maturato nel luglio del 2009: appariva difficile, anche solo ad una prima occhiata, credere che si fosse laureato in un solo anno, nel settembre del 2010. Per questo la richiesta è stata negata. Ma non e' finita perche' nell'ottobre del 2011 un avvocato albanese torna alla carica in ambasciata producendo, per la medesima richiesta, una serie di documenti tra cui una delega firmata da Renzo Bossi e un certificato di ammissione alla maturita' del 18 maggio 2007 (quell'anno Bossi junior non passera' l'esame).

Dopo oltre 5 mesi, il 19 marzo scorso, lo stesso avvocato rinnova la richiesta e, a questo punto, il
consolato chiede all'Universita' Kristall una dichiarazione di veridicita' del diploma rilasciato. Tanta solerzia, pero', 'crolla' subito dopo, il 4 aprile scorso quando il legale torna un ultima volta in ambasciata per chiedere di annullare tutto perche' "non interessa piu'".

 Renzo Bossi ha provato più volte a far riconoscere legalmente in Italia la laurea conseguita presso l'universita' albanese di Kristal, poi, quando e' esplosa l'inchiesta sui fondi della Lega Nord, ha fatto retromarcia, rinunciando alla pratica. La retromarcia arriva il 4 aprile, all'indomani delle perquisizioni nella sede della Lega, in via Bellerio: quel giorno l'avvocato Dragoi spiega all'Ambasciata che ci hanno ripensato e ritira la documentazione. Il 10 aprile il decano della Facolta', Chercocu, afferma che il signor Renzo Bossi ha conseguito la laurea all'Universita' Kristal.  Quanto alla laurea conseguita da Pier Moscagiuro, il capo scorta di Rosi Mauro, nel carteggio si precisa che nessuna pratica per ottenere il riconoscimento legale del titolo di studio e' stata avviata perche' la facolta' di Scienze Politiche non e' accreditata presso le competenti autorita' albanesi.

Gli inquirenti milanesi stanno valutando se il diploma del ‘Trota’ possa essere stato comprato con i soldi del partito, la magistratura albanese potrebbe convocare anche lo stesso figlio del presidente del Carroccio.
 

 

MAFRICI INDAGATO ANCHE A MILANO - Bruno Mafrici, il mediatore d'affari calabrese indagato dalla procura di Reggio Calabria per riciclaggio, risulta indagato anche a Milano nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta distrazione di fondi della Lega. Al momento non è chiara quale sia l'ipotesi di reato che gli viene contestata dai magistrati.

Oggi il professionista si è presentato spontaneamente in procura a Milano dal pm Roberto Pellicano, ma di fatto si sarebbe avvalso del termine a difesa una volta preso atto che il sostituto procuratore voleva porgli delle domande specifiche, in particolare sui suoi rapporti con l'ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, una volta che gli è stato prospettato di essere indagato anche dalla procura di Milano. Mafrici era insieme al suo avvocato Alessandro Sacca, accompagnati da un altro legale.

Proprio il ruolo di Mafrici, come era emerso una decina di giorni fa, era uno dei punti di 'saldatura' tra l'inchiesta del capoluogo lombardo e quella reggina. Il consulente legale, non abilitato a svolgere pero' la professione di avvocato, lavorava anche nello studio M.I.G.M. di Via Durini, in pieno centro a Milano e dove Belsito avrebbe avuto a disposizione una stanza. Lo studio, in base agli accertamenti, sarebbe stato in rapporti con numerose societa', tra cui la Siram, specializzata in servizi ambientali ed energetici - e al centro di un capitolo delle indagini milanesi - e avrebbe ottenuto tra i 40 e i 50 mila euro per un ricorso al Tar. Tra l'altro, come lo stesso Mafrici aveva spiegato dopo le perquisizioni disposte nei suoi confronti dal gip di Reggio Calabria circa un mese fa, e' stato per un anno e tre mesi consulente legale del Ministero della Semplificazione normativa, quando Belsito era sottosegretario.  Insomma, nel mirino di inquirenti e investigatori di Milano da qualche tempo ci sono anche i legami e il 'giro d'affari' che unirebbero Belsito a Mafrici.