Milano, 1 maggio 2012 - La Milano più radicale e più combattiva nei confronti delle politiche ''antisociali e distruttive'' del governo Monti ''in continuità con le destre e Berlusconi'' è scesa in strada nel pomeriggio a Milano nella Mayday Parade, la storica manifestazione fondata dalla Confederazione unitaria di base (Cub). Il percorso è rimasto quello degli anni passati con arrivo davanti al Castello Sforzesco.

 

LA MANIFESTAZIONE - Il corteo è partito intorno alle 15 da piazza XXIV Maggio verso piazza Castello dove come consuetudine si dovrebbe concludere. Tanti giovani, fra cui esponenti dei centri sociali e dell'ala antagonista anche se quest'anno si e' deciso di fare molti meno carri-camion. Proprio quello di 'San Precario' apre il corteo insieme a uno striscione con la scritta 'No ai revisionismi, Valpreda innocente, Pinelli assassinato', del movimento anarchico.  I partecipanti contestano complessivamente ''la riforma sul mercato del lavoro, l'integrale manomissione dell'articolo 18, la sostanziale eliminazione degli ammortizzatori sociali gia' in Italia modestissimi e la manovra economica antipopolare e recessiva''. Denunciano anche ''la complicita' e la copertura a queste politiche di Cisl, Uil e Cgil; in particolare il sindacato della Camusso agita un po' di iniziative per nascondere la solita logica concertativa''.

 

IL CORTEO SI DIVIDE - Il corteo, ad un certo punto, si è spaccato in due tronconi: il primo ha seguito il percorso previsto e ha girato in via De Amicis, l'altro e' andato oltre via Molino delle Armi verso il centro senza essere autorizzato. Nei giorni scorsi proprio sul percorso erano nate delle polemiche: le autorita' volevano modificare l'abituale tratto da piazza XXIV Maggio al Castello ma poi grazie anche all'intervento del sindaco Pisapia tutto era rientrato. Oggi la 'novita'' a sorpresa. 

 

FUMOGENI E VETRINE IMBRATTATE - Il gruppetto piu' radicale, che si e' diviso in un troncone, e' stato bloccato da un reparto dei carabinieri in via Santa Sofia. I ragazzi con caschi e passamontagna in testa stanno avanzando imbracciando degli scudi di polistirolo. La zona e' stata circondata da mezzi delle forze dell'ordine mentre un elicottero sorvola l'area. Alcuni giovani hanno lanciato fumogeni e imbrattato le vetrine di alcuni negozi peraltro chiusi. Una parte dei manifestanti ha il volto coperto e in un carrello portano bombolette spray, fumogeni e striscioni. Uno di questi, in cui e' stato scritto 'Il cemento uccide. Chi semina strage raccoglie traffico', e' stato appeso sulla 'Bottega delle pietre' anche essa chiusa. Sotto calcinacci e terriccio.

Altri fumogeni sono stati lanciati in via Giuseppe Mazzini a poche decine di metri dal Duomo, mentre nella stessa via è stato srotolato uno striscione con la scritta 'Istituto Nazionale Precarietà Sociale'. Molti gli insulti all'indirizzo dei carabinieri da parte dei militanti di area Antagonista e tanti anche quelli indirizzati al premier Monti e al ministro Fornero. Diverse le bandiere del movimento NoTav e NoTem (Tangenziale Esterna di Milano). Il piccolo corteo si è poi diretto verso la Borsa, presidiato però da forze dell'ordine che hanno bloccato gli antagonisti.

Nel frattempo i due tronconi del corteo della Mayday Parade si sono ricongiunti in direzione piazza Castello. La manifestazione principale si sta svolgendo pacificamente e all'insegna della festa e della musica, tra un po' di rave e sonorità ipertecnologiche del tipo 'Guerre Stellari'.

 

CUB CONTRO NEGOZI APERTI - La Confederazione unitaria di base (Cub), come annunciato, ha messo in atto questa mattina una azione dimostrativa pacifica contro l'apertura di un supermercato a Milano nell'ambito delle polemiche sui negozi aperti durante la Festa del Primo Maggio. Davanti all' 'Iper, la Grande I', in piazzale Accursio, alla periferia nord della città, i militanti del sindacato - con tanto di camion da cui viene diffusa musica - hanno distribuito volantini dentro e fuori l'esercizio commerciale per sensibilizzare i consumatori a non comprare e hanno tenuto anche un comizio. ''Oggi la maggior parte dei centri commerciali sono rimasti chiusi - ha sottolineato uno dei coordinatori della Cub, Walter Montagnoli - e questo è un chiaro risultato della nostra iniziativa. Migliaia di lavoratori sono potuti rimanere a casa per difendere il diritto al riposo festivo e partecipare ai cortei del sindacato''.