Milano, 30 aprile 2012 - Si avvicina la liberazione di piazza XXV Aprile. Dopo una teoria infinita di promesse e continui stop ai lavori per la costruzione di un parcheggio interrato da 668 posti, 322 box privati e 346 a rotazione. Convenzione stipulata nel lontano 7 aprile 2006, cantiere da riconsegnare alla città nel 2009. E invece siamo ancora qui a parlarne. Con tre anni di ritardo sulla prima tabella di marcia. Ora, però, l’incubo pare avviato alla conclusione: «Entro fine maggio — assicura l’assessore ai Lavori pubblici, Lucia Castellano — saranno tolte tutte le transenne, anche se l’inaugurazione potrebbe slittare: abbiamo inserito nel progetto la riqualificazione dell’area verso Brera».

Per il completamento dell’autosilo, invece, bisognerà aspettare l’estate: «Sarà pronto a settembre — continua Castellano — in linea con il nuovo cronoprogramma». Con un po’ di elasticità, c’è da precisare, visto che qualche mese fa si era parlato di fine aprile 2012 (cioè adesso) come data per la consegna della piazza e luglio 2012 come termine ultimo per la realizzazione dei box. Comunque, la fine dell’odissea è a un passo. Un’odissea iniziata nel 2006, con l’inizio degli scavi a opera del consorzio d’imprese Progetto XXV Aprile Spa. Maxi-intervento in project financing inserito nel Piano parcheggi di albertiniana memoria, proseguito dalla Giunta Moratti con alterne fortune ed ereditato dall’amministrazione Pisapia. Tra richieste di varianti, cambi in corsa ai vertici della società costruttrice, danni economici incalcolabili ai danni dei commercianti. L’ultimo stop nel giugno 2011, quando l’Asl mette i sigilli d’urgenza al cantiere, su delega del pm Maurizio Ascione, contestando «lo stato di grave e attuale insicurezza» per gli operai.

Un sequestro durato venti giorni. Poi, il ritorno in attività. L’8 settembre, il neo assessore Castellano azzarda una previsione, poi rivelatasi troppo ottimistica: «Ci metto la faccia: tutto finito entro il 30 novembre». Con un’ulteriore modifica al piano di restyling: quattro spazi alberati da diecimila metri quadrati e una sala conferenze al piano -1 dell’autosilo per una spesa di circa 80 mila euro a carico dei costruttori. Costruttori che si ripresenteranno qualche giorno dopo a Palazzo Marino per chiedere altro tempo. Cinque mesi almeno. Il motivo? Ritardi della ditta fornitrice delle piastrelle per la pavimentazione. I residenti si devono accontentare, a gennaio, solo dell’apertura di una lingua di strada per collegare corso Garibaldi a corso Como. Una magra consolazione. Oggi l’ennesima rassicurazione dal Comune. Nonostante tutto, in piazza XXV Aprile ci sperano. E incrociano le dita. 
 

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