Milano, 6 dicembre 2011 - «Quanto denunciato da Maria Francesca Garritano è per me del tutto inaccettabile». Inizia così la missiva scritta dalla ballerina scaligera Lara Montanaro e affissa ieri mattina nella bacheca del Piermarini. È la replica, sottoscritta anche da altri membri del Corpo di ballo di via Filodrammatici, alle parole choc della solista Marygarret, che ieri - anche dalle colonne del Giorno - ha acceso i riflettori sulle vessazioni cui sarebbero sottoposte le ragazze in tutù e le inevitabili conseguenze psico-fisiche che ne deriverebbero. «Una ballerina su cinque è anoressica», la dichiarazione della Garritano. La sua collega Montanaro, da poco scelta come maitre de ballet per alcune delle ultime produzioni, non ci sta: «Dietro quali certezze - si legge nella lettera aperta - si permette di fare accuse così gravi e circostanziate? Stimare numeri così precisi? Sa se alcune di noi siano in cura dallo psicologo? O le è bastato solo uno sguardo da lontano?». E ancora, «è evidente che per la professione che facciamo l’aspetto fisico sia importante, anzi fondamentale, ma fare attenzione a ciò che si mangia non può essere definito disturbo alimentare o anoressia». Sì, perché «io non sono anoressica e non mi sento circondata da anoressiche, anzi: a quel che mi risulta, nel Corpo di ballo della Scala non esistono ballerine anoressiche in senso clinico, tantomeno persone “alimentate a forza in ospedale con tubi”».

In poche parole, il Piermarini «non è un lager». Non basta. «Ho letto - continua Lara Montanaro - che “molte non riescono ad avere figli”: la realtà di oggi sembra che dipinga invece un periodo di massima fertilità del Corpo di ballo: mai così tante ragazze in maternità tutte insieme». Conferma Luigi Saruggia, ballerino e delegato sindacale della Uil: «C’è una specie di baby boom», afferma. Del resto, pare siano circa una decina le danzatrici che hanno appena partorito o sono in dolce attesa. «Allora mi domando: perché? - afferma Montanaro - Mi dispiace ma non posso credere al buon cuore che ha spinto alla denuncia, quanto più allo sfruttamento del caso costruito ad hoc per fini personali». Ecco l’amara conclusione della ballerina: «L’anoressia è una malattia grave di cui si parla spesso con troppa leggerezza e in questo caso, forse, in maniera un po’ troppo strumentale».