Milano, 20 milano 2011 - È allarme sette sataniche, a Milano, soprattutto tra gli adolescenti, proprio per l’oscuro fascino che questi gruppo possono esercitare sul mondo giovanile. Lo afferma il dottor Luca Bernardo, del Fatebenefratelli, presidente della commissione Bullismo del ministero dell’Istruzione, in un suo intervento agli Stati generali della pediatria a Milano, dedicati a bambini, adolescenti e web.

«Solo a Milano - precisa poi - sono attive 5 sette sataniche e ci sono due locali, uno in centro, zona Porta Romana, e l’altro in periferia, zona Linate, dove sono attivi dei veri e propri gruppi di reclutamento. Ma ci sono altre città dove il fenomeno è ancora più vivo, Torino, Genova, Roma, Napoli e Palermo».

Il punto di contatto tra la setta e il ragazzo è variegato: «Si tratta spesso di concerti o di locali dove i giovanissimi cercano di avvicinarsi o vengono addirittura approcciati da questi gruppi». Ma se prima gli incontri e gli scambi di comunicazioni e informazioni avvenivano nei locali, «ora le sette si servono molto di Internet, da un lato per manipolare i giovani, dall’altro per rimanere nell’ombra. In questi forum infatti si viene accettati solo dimostrando di essere già parte di questo mondo o di conoscerlo abbastanza, almeno nella terminologia».

Gerghi, codici, parole d’ordine, insomma. Ma i ragazzi che finiscono in tale rete «spesso non si rendono conto - aggiunge Bernardo - di essere entrati in un vortice da cui è difficile uscire e men che meno dei danni che provocano».

Il mondo virtuale, precisa l’esperto, è l’elemento chiave, perché oggi gli adolescenti vivono molto su Internet. In passato il satanismo proliferava solo grazie all’incontro diretto, adesso ha scelto la strada della Rete. «ma questo non vuol dire che sia meno pericoloso. Solo che il web abbia accorciato e velocizzato i contatti. Prima da Milano a Torino c’era un viaggio, ora non più. Basta un forum, per scambiarsi tutte le informazioni che servono».

Bernardo ricorda poi che «il satanismo in sé non è un reato, ma in suo nome vengono commessi diversi crimini, come abusi sessuali o dissacrazione di luoghi di culto e cimiteri, senza contare che è frequente l’abuso di alcol e droghe».

Ma chi si avvicina alle sette? «Di solito gruppi come gli emo, o i soggetti timidi, isolati e fragili, che nelle sette di sentono forti e utili. A volte capita addirittura che che gli adolescenti siano introdotti a questo mondo da genitori o parenti stretti, che a loro volta ne fanno parte».

Ma cosa possono fare i genitori responsabili? «Cogliere i segnali, anzitutto. Se i ragazzi diventano molto più chiusi o aggressivi, per esempio, quando si sentono molto protetti dal gruppo, che in gergo satanico si chiama “famiglia“. Vedere se cambiano orari e amicizie...».

E a chi rivolgersi? «A Milano, per esempio al centro sul disagio adolescenziale del Fatebenefratelli (02-63632903), aperto dalle 9 alle 14. Oppure, se si sospetta un reato sul web, il riferimento è la polizia postale».
Nel 2010 sono stati 240mila in Italia gli adolescenti tra i 12 e 17 anni che hanno cercato di entrare in una setta.