Milano, 6 Novembre 2011 - Commozione e sgomento: sul luogo dell'incidente è un mesto pellegrinaggio di semplici cittadini che hanno voluto portare un fiore e una preghiera per il piccolo Giacomo, morto sotto un tram in via Solari. Nel pomeriggio si è svolta una messa: un momento di raccoglimento dopo la tragedia della scorsa notte.Anche dal mondo politico milanese sono arrivate parole di cordoglio per la drammatica morte del giovanissimo milanese. Una veglia, a cui hanno partecipato centinaia di persone, si e' svolta nel pomeriggio nella chiesa che frequentava Giacomo.  Oltre ai parenti, amici e vicini di casa di Giacomo, alla veglia hanno partecipato anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e il vicesindaco, Maria Grazia Guida, per testimoniare la vicinanza dell'Amministrazione comunale alla famiglia del ragazzo. "Pur consapevoli che niente potrà alleviare il dolore della perdita di un bambino di dodici anni, sindaco, vicesindaco e assessori si stringono in un fortissimo abbraccio alla famiglia. Un pensiero speciale va alla sorellina di Giacomo". Queste le parole rivolte dal sindaco Pisapia, dal vicesindaco Maria Grazia Guida e da tutta la Giunta comunale sconvolta dalla tragedia che è costata la vita a Giacomo Scalmani, il dodicenne travolto e ucciso ieri sera da un tram.
 

 

 

LA DINAMICA - E' stata una tragica serie di fatalità a causare la morte di Giacomo Scalmani, di 12 anni, che ieri sera, a Milano, è stato travolto e ucciso da un tram mentre rincasava in bici. Il ragazzo, infatti, è rimbalzato sotto le rotaie proprio mentre passava il mezzo dopo essere stato colpito dalla sportellata di un'auto che si era appena fermata, e dalla quale stavano scendendo i passeggeri. I particolari dell'incidente stradale sono emersi oggi dalle indagini che sta conducendo il Reparto radiomobile della Polizia locale. Il ragazzino non sarebbe finito sotto il tram per evitare l'apertura della porta, ma è stato sbalzato  di sella ded è rotolato sui binari un istante prima che passasse il pesante mezzo pubblico, che l'ha straziato davanti agli occhi della madre, una donna di 48 anni, che procedeva in bici davanti a lui.

 

La bici, una mountain bike, è invece rimasta intatta, nella carreggiata, tra l'auto e la corsia riservata ai mezzi pubblici. Difficile, pare, in una situazione del genere, individuare anche le responsabilita' oggettive delle persone coinvolte, tutte segnalate all'autorità giudiziaria che ora dovrà decidere. Il conducente del tram, infatti, stava precedendo a velocità normale e si è praticamente trovato davanti al ragazzo o fulmineamente finito sotto il mezzo. Il conducente dell'auto, a sua volta, si è fermato in un punto dove era vietata la sosta, ma non è stato lui a colpire con lo sportello la bici, e forse nemmeno si era accorto del sopraggiungere del tram. Il passeggero che stava dietro di lui, quello che ha aperto la portiera, peraltro priva di specchietto retrovisore, non si è accorto del ragazzo anche per via della pioggia e del fatto che la bici secondo la ricostruzione degli agenti non aveva nemmeno un fanale. Il dodicenne stava rientrando a casa da un vicino oratorio, nonostante il maltempo in bici e avrebbe dovuto percorrere ancora un chilometro di strada