Milano, 17 ottobre 2011 - Sono sei le perquisizioni effettuate fin dalle prime ore di questa mattina a Milano e hinterland nei confronti di alcuni esponenti dell’area anarchica milanese, nell’ambito degli accertamenti sui disordini avvenuti sabato scorso a Roma nel corso della manifestazione nazionale degli “indignati”. Si tratta di una vasta operazione di polizia e carabinieri negli ambienti dell'estremismo.

 

Le perquisizioni, tre effettuate dai carabinieri e tre dalla polizia intorno alle 5, sarebbero state eseguite d'iniziativa, motivate dalla possibilità che i sei detenessero armi e-o esplosivi, che però non sono state trovate. Nell'abitazione di un giovane, poi accompagnato in caserma per firmare il verbale di sequestro, pare che i carabinieri abbiano trovato una bomboletta di spray urticante, mentre la polizia ha sequestrato una fionda.

Sequestrati diversi capi d'abbigliamento, anche se al momento non è chiaro se i sei (sarebbero tutti giovani uomini) siano stati riconosciuti dai filmati che hanno documentato le violenze durante il corteo o individuati direttamente dagli uomini della Digos e del Nucleo informativo dell'Arma di Milano che sabato scorso hanno seguito a Roma i "soggetti più a rischio" confusi tra il migliaio di pacifici "indignati" meneghini.

 

Secondo quanto è possibile apprendere, dato che sull'operazione condotta simultaneamente in più provincie italiane gli investigatori mantengono per ora il massimo riserbo, le persone perquisite sarebbero "personaggi noti" alle forze dell'ordine e, almeno alcuni, sarebbero già stati denunciati o indagati in passato per la loro attività politica. Almeno tre perquisizioni sono state eseguite sulla scorta dell'articolo 41 del Testo unico leggi di Pubblica sicurezza secondo il quale ''gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, che abbiano notizia, anche per indizio, della esistenza, in qualsiasi luogo pubblico o privato, o in private abitazioni, di armi, munizioni o materiali esplodenti, non denunciate o non consegnate, o comunque abusivamente detenute, procedono immediatamente a perquisione e sequestro''.