Milano - Per salvare il San Raffaele dal fallimento "la Regione Lombardia non ha i soldi, o meglio li avrebbe, ma dovrebbero essere sbloccati dal patto di stabilità, un patto che più stupido non potrebbe essere", dichiara Roberto Formigoni a margine della presentazione di un bando per la ricerca delle imprese lombarde.

"Noi abbiamo accantonato in questi anni - ha ricordato il presidente lombardo - oltre 4 miliardi di euro destinati a investimenti. Se si presentasse il caso dovrebbero essere sbloccati, ma credo sia necessario meno del miliardo e mezzo di cui ha parlato oggi il ministro della Salute Ferruccio Fazio".

Il fallimento va comunque evitato ad ogni costo, secondo l'inquilino del Pirellone. "Sono convinto che i privati interverranno per riparare il buco", dice Formigoni, che si dichiara "non entusiasta" all'idea di un subentro da parte del Pubblico a un ente privato fallito. Ma La Regione Lombardia "è pronta eventualmente a intervenire" se diventasse necessario.

 

RIUNIONE - Cda di routine oggi per la Fondazione San Raffaele. Il board dell'ente che gestisce la struttura ospedaliera si e' riunito oggi sotto al direzione del vicepresidente con deleghe operative, Giuseppe Profiti, e ha esaminato la bozza di concordato preventivo predisposta dagli advisor, lo studio legale Gianni, Origoni,
Grippo e Vitale & Associati. I consiglieri, a quanto si apprende, hanno approfondito il piano di salvataggio del
gruppo e hanno analizzato le prossime mosse dopo che, la scorsa settimana, era arrivata dalla Procura di Milano la richiesta di fallimento e ulteriori indagini che portano a ipotizzare anche il reato di bancarotta.

Ogni decisione, comunque, e' stata demandata a una prossima riunione del board che si terra', con ogni probabilita', venerdi' prossimo. In quella sede, il cda dara' il via libera definitivo al piano di concordato preventivo in vista dell'appuntamento di lunedi' quando i vertici del San Raffaele sono attesi al Tribunale fallimentare per la presentazione del piano di salvataggio del gruppo travolto da 1,5 miliardi di debiti.