Milano, 5 agosto 2011 - In vacanza a qualunque costo. Anche d’indebitarsi. Seimilacinquecento euro è il finanziamento medio richiesto dai milanesi che quest’estate hanno fatto ricorso a un prestito, da restituire in comode rate mensili, per trascorrere le agognate ferie in una località di villeggiatura. Lo dice un’indagine di prestiti.it, portale dove è possibile confrontare le offerte di banche e finanziarie, secondo la quale quest’anno trentacinquemila italiani sono andati in ferie a credito. Numeri confermati dall’associazione di consumatori Codici.

 

E intanto, il web pullula di proposte. I lombardi si piazzano a metà della classifica di prestiti.it, inaspettatamente dominata da siciliani, calabresi e sardi, che incuranti del loro mare mozzafiato vanno a credito, rispettivamente, di 9.900, 8.750 e 8.600 euro per concedersi un viaggio più esotico. L’età media di chi chiede un prestito è 40 anni, l’importo medio è di ottomila euro per gli uomini, di settemila per le donne. Il fenomeno è stagionale, documentano i report mensili dell’Osservatorio Findomestic sulla propensione all’acquisto riferita ai tre mesi successivi. A maggio, aveva intenzione di spendere per le vacanze il 41,2% degli interpellati: meno del 2008 e del 2009, quando il contraccolpo della crisi non era arrivato a tarpare le ali dei vacanzieri, ma più dell’anno scorso. A giugno, il 46,3% programmava un esborso per le ferie: percentuale inferiore al 2010, ma poi a luglio, col 43,9%, l’estate in corso è tornata a superare la precedente.

 

«Scopri come ottenere un prestito e raggiungere subito la meta desiderata», esorta la stessa Findomestic dal suo sito internet, proponendo, a titolo esemplificativo, tre tagli: tremila euro in 36 rate mensili da 98,60 euro, cinquemila in 48 rate da 129,90 o diecimila in altrettante rate da 255,80 euro. I soldi arrivano direttamente al richiedente, che ci può comprare, dove vuole, quel che vuole: «Crociere, safari, un soggiorno in un esclusivo resort, il giro del mondo» oppure «il solo viaggio aereo». Ma la formula, osservano dalla finanziaria del gruppo Bnp Paribas, non è molto praticata: vi ricorre appena l’1% di chi chiede un finanziamento via web (strada che, a sua volta, utilizza solo una ridotta fascia di clienti di target sopra la media).

 

Pochino, se raffrontato al giro d’affari del turismo, che vale 2,522 miliardi di euro, oltre cento milioni in più dell’anno scorso. In generale, viaggi e vacanze rappresentano una fetta piccola nella galassia del credito al consumo, dominata dall’acquisto di auto, tecnologia e mobili. Eppure «se per i prodotti specifici la domanda è ancora bassa - osserva l’esperto - questo non esclude che ci sia chi utilizza un prestito personale per pagarsi un viaggio». Il risultato è lo stesso, ma forse l’idea del finanziamento «svincolato» da una vacanza che si brucerà in pochi giorni, e si dovrà pagare in anni, è meno ostica.