Mialno, 11 aprile 2011 -  Appena 8 chilometri. Ma al mattino presto e nel tardo pomeriggio un’ora può non bastare per percorrerli. Nelle ore di punta capita che di chilometri, in 60 minuti, se ne percorrano 6. Già, 10 minuti per spostarsi di un chilometro. Mettersi al volante, per credere. Al volante, da viale Zara fino al primo hinterland di Milano: Comune di Cinisello Balsamo. Viale Zara, viale Fulvio Testi e infine, lungo la superstrada 36 «Milano-Lecco», Cinisello: un tragitto noto a centinaia di pendolari (2.700 i veicoli in transito ogni ora). Un tragitto - sì 8 chilometri appena - sul quale insistono due cantieri. E non bastasse si tratta di cantieri lumaca. Da qui le code e la cappa di smog. Da qui le proteste sempiterne di pendolari, residenti e commercianti.

 

Il rpimo cantiere in cui ci si imbatte partendo da Milano è, in viale Zara, il cantiere per la nuova linea 5 della metropolitana. Aperto a fine 2007, la convenzione firmata dal Consorzio M5 col Comune fissa al 30 aprile 2012 l’inaugurazione della nuova linea sotterranea: da viale Zara a Bignami. Ma dal Consorzio hanno fatto sapere che la scadenza difficilmente potrà essere rispettata. Ritardo che si aggiunge ai ritardi fin qui accumulati. A pregiudicare il rispetto della tabella di marcia ha contribuito anche l’esondazione del fiume Seveso, il 18 settembre scorso. Il cantiere sotterraneo, allora, è stato invaso dall’acqua. Danni per 10 milioni di euro.

E una volta pompata all’esterno l’acqua, al piano dei lavori si è dovuto aggiungere la costruzione di barriere nelle stazioni che verranno per evitare guai nel malaugurato caso di altre esondazioni. Risultato: la fine dei lavori e l’inaugurazione della nuova linea sono slittate dal 30 aprile 2012 all’estate del 2013. Nonostante sia già stato ultimato il 90% delle opere previste dal programma di intervento e siano iniziati i collaudi dei treni. Nello stesso anno dovrebbe chiudersi un altro dei tre cantieri presenti lungo la tratta, quello per la realizzazione di un tunnel da Monza a Milano che alleggerisca il flusso di auto e mezzi pesanti lungo la superstrada 36. Anche in questo caso i lavori sono iniziati nel 2008. La data di chiusura era stata fissata al 2011. Il rinvio è di due anni tondi.

 

Il risultato, stavolta, è che la terza corsia della superstrada resterà una bella idea fino, appunto, al 2013. Chiusa dalle recinzioni del cantiere, chiusa come il cantiere per la colata di asfalto fosse in attività. Auto e mezzi pesanti viaggiano quindi, lungo la tratta, su due corsie. E la congestione nelle ore di punta è assicurata. Una via di fuga ci sarebbe: prendere la Tangenziale Nord appena approdati - percorrendo viale Fulvio Testi - sul territorio di Cinisello Balsamo. Ma pensare di trovare strada libera sulla tangenziale nelle ore di punta è come pensare di trovare un fazzoletto di spiaggia in cui piazzare la sdraio e l’ombrellone a Rimini a Ferragosto.

Cantieri lumaca e nessuna vera via di fuga, nessun percorso alternativo a quel lungo rettilineo reso qualcosa di simile ad una pista di formula uno qualora si provi a contare le curve e le strettoie provocate dalle recinzioni dei cantieri: così succede che ci si impieghi un’ora a percorrere appena otto chilometri. E al danno, come spesso accade in questi casi, si aggiunge la beffa. Si provi a percorrere quegli otto chilometri con l’aiuto di un navigatore satellitare in grado di segnalare al conducente anche le telecamere e gli autovelox sistemati lungo le strade. Bene: da viale Zara a Cinisello, nonostanti si viaggi a 6 chilometri allora, il navigatore conterà almeno tre autovelox, due sul territorio di Milano e uno nel Comune di Cinisello.