Milano, 19 marzo 2011 - Era un trentenne, Giuseppe Colla, quando alla fine del maggio 1859 si trovò nel bel mezzo della battaglia di Palestro, durante la seconda guerra d’indipendenza, e vedendo spogliare i cadaveri degli austriaci ne trasse lo spunto per vestire di quelle divise le sue marionette portando come un messaggero di notizie alla popolazione la cronaca di quella battaglia. La sua capacità di cogliere l’immediatezza di un evento storico, come un giornalista dell’Ottocento, è piaciuta al Comune di Milano che ha deciso di celebrare le marionette della famiglia Colla mettendole in mostra.

Tolte dalle casse dove soggiornano da 150 anni, le marionette ottocentesche che hanno le sembianze degli eroi risorgimentali come Garibaldi, Verdi, Manzoni, Virginia Verasi, la Contessa di Castiglione e Mazzini saranno esposte a Palazzo Reale e racconteranno ancora una volta «le imprese dei nostri soldati per ricordarci quello che abbiamo sofferto nel passato dai governanti stranieri aiutati dalla peggior sbirraglia che mai abbia disonorato il mondo». Lignee, alte 40 centimetri, a corollario di cinque scenografie per altrettante battaglie storiche ricostruite per l’occasione, avranno l’onere e l’onore di incantare, dopo gli adulti e i ragazzi dell’epoca, anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che inaugurerà la mostra dedicata alla più antica compagnia teatrale di marionette, anch’essa al suo 150esimo compleanno: «Un bel traguardo, siamo consorelle - ammette Eugenio Monti Colla, discendente della compagnia di famiglia e direttore artistico - siano orgogliosi dello spazio voluto dal Comune a palazzo Reale e della visita del Presidente. E siamo contenti che tutto il materiale storico non sia andato perduto. E’ stato ricotruito con cura, dal reggimento bersaglieri ai cordoni, fino alle medaglie».

Teste di legno che se la davano di santa ragine, toni accesi e colori sgargianti, prima che i Colla trasformassero la maschera Famiola (discendente dalla fantasia popolare) che fino al 1861 diede spettacolo nelle diverse regioni dell’Italia settentrionale, nel Gerolamo, il cui teatro di piazza Beccaria è rimasto per 50 anni nel cuore dei milanesi. La Compagnia Carlo Colla e Figli tonerà oggi da Strasburgo dove ha messo in scena «Il Trovatore» di Verdi per celebrare i 150 anni dell’Italia unita.

 

La storia di questa famiglia di marionettisti risale a 300 anni fa. A pochi passi dal Duomo e dalla sede che poi diventerà del teatro Gerolamo fino alla sua chiusura del 1957, il ricco commerciante Giambattista Colla aveva adibito una delle sale del suo palazzo a tratro delle marionette. In tempi in cui non c’era la televisione, gli spettacoli di quella Commedia dell’Arte che sarà di casa nella Milano napoleonica, attiravano un pubblico desideroso di divertirsi ma anche si sapere cosa accadeva. Nel 1861, alla morte del fondatore della Compagnia, i figli Antonio, Carlo e Giovanni formarono tre diverse compagnie. La Carlo Colla e Figli che ha gestito il Gerolamo (e spera di tornare a farlo a fine ristrutturazione dell’edificio) ha varcato i confini milanesi e nazionali anche grazie a quel geniale connubio tra marionette, teatro verititiero e fiabe originali che li ha sempre contraddistinti.

Domani pomeriggio, dopo l’inaugurazione di Napolitano, la mostra sarà aperta al pubblico. Nelle quattro sale degli Arazzi ci saranno le marionette originali, documenti storici, manoscritti annotati dalla famiglia Colla e cinque teatrini a tema. In una miniatura scenica si rivedranno la battaglia delle 5 Giornate di Milano, quella di Palestro, di Magenta e di Solferino. I personaggi del Risorgimento nati dalle mani degli artigiani Colla saranno lì, a ricordare che c’erano già a quel tempo e ne sono stati testimoni. Quindici giorni di esposizione e poi tutto l’antiquaritato tornerà nelle casseforti di famiglia