Milano, 19 febbraio 2011 - La busta chiusa con i nomi della nuova Affittopoli in versione milanese arriva nella commissione Casa del Comune alle 16.15. La portano il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e il segretario generale Giuseppe Mele. La riceve la presidente della commissione Barbara Ciabò. Dopo un tira e molla durato settimane ieri è stato finalmente reso pubblico l’elenco degli inquilini degli immobili di proprietà del Pio Albergo Trivulzio (Pat), uno dei più importanti ospizi d’Italia, noto anche come la Baggina, diventata famosa nel 1992 per Tangentopoli.

 

Nell'elenco ci sono un po’ tutte le categorie di vip: politici (il parlamentare pidiellino e nipote dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, Piero Testoni), imprenditori (Daniele Cordero di Montezomolo, fratello di Luca), artisti (l’ex etoile della Scala Carla Fracci), dirigenti calcistici (il milanista Ariedo Braida), giornalisti (Cinzia Sasso di Repubblica, compagna del candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia), modelle (Gaia Bermani Amaral, nota per gli spot della Tim), parenti di (Martino Pillitteri, il nipote dell’ex sindaco Psi Paolo). In molti casi i canoni di affitto degli appartamenti, degli studi o degli uffici sono di favore, da «privilegiati». Balza subito all’occhio un nome, quello di Daniele Cordero di Montezemolo. Il fratello del presidente della Ferrari ha un ufficio di 43 metri quadrati in piazza Mirabello 1 a un canone annuo di 9.100 euro, più 1.804 euro per le spese. Fonti vicine a Luca di Montezemolo confermano la parentela e sottolineano che l’ufficio «è stato ottenuto in seguito a una regolare asta pubblica». Mentre la figlia dell’immobiliarista Salvatore Ligresti, Giulia, occupa con il suo marchio di moda Gilli srl tre locali in via della Spiga.

 

I nomi dei vip ci sono. Tra i politici compare anche quello di Sveva Dalmasso, già vicina all’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che alle scorse elezioni regionali, prima di morire, l’avrebbe voluta nel listino bloccato di Formigoni. La Dalmasso alla fine non entrò nel listino del governatore. Compare invece nella lista del Pat perché ha in affitto lo studio notarile di piazza Mirabello 1 (171 mq, 45.049 euro) insieme a Luigi Cambri. Nomi a parte, comunque, sorge subito un dubbio: l’elenco consegnato dal presidente della Baggina Emilio Trabucchi è davvero completo? La finiana Ciabò osserva: «Sembra che manchino 150 immobili. Se questo sospetto trovasse fondamento sarebbe gravissimo». Rincara la dose Carmela Rozza (Pd): «Di sicuro l’elenco è incompleto perché noi abbiamo chiesto di conoscere anche le vendite immobiliari del Trivulzio negli ultimi cinque anni. Se entro lunedì non avremo queste informazioni, chiederò l’intervento della magistratura». Non basta. Il Pd chiede le dimissioni dei vertici del Pio Albergo Trivulzio.

 

Il sindaco Letizia Moratti interviene sul caso Pat in serata durante la trasmissione «Linea d’ombra» su Telenova: «Sono felice che il presidente del Trivulzio abbia deciso di consegnare gli elenchi, ma non basta. Le dimissioni dei vertici del Pat? Arrivare a conclusioni senza chiarezza significa fare un processo prima di capire se ci sono responsabilità. Se dovessi riscontrare scorrettezze non avrò problemi a chiedere dimissioni immediate, ma prima voglio avere chiarezza».