Milano, 18 febbraio 2011 - Tutti contro il caro biglietto. Pioggia di critiche sul prezzo da pagare per prendere il metrò ad Assago, nelle due nuove fermate di Milanofiori Nord e Milanofiori Forum. Non ancora spente le polemiche sui ritardi dei lavori, a pochi giorni dall’inaugurazione delle due fermate della metropolitana prevista per domenica già divampa la discussione sui costi del trasporto. Il presidente di Atm Elio Catania sottolinea che «la tariffa è definita dalla politica», quindi «da Comune, Provincia e Regione».

 

Il casus belli sono i 2,10 euro da sborsare per utilizzate il mertrò da Assago al capoluogo. La polemica sulla tariffa del biglietto è stata innescata dal consigliere regionale del Pd Franco Mirabelli che ha presentato una mozione al Pirellone. «Tariffe così elevate per la metropolitana sono inaccettabili per i pendolari del Sud Milano — attacca Mirabelli — vogliamo chiarezza. Dopo una sequela di rinvii e ritardi che si sono susseguiti per circa un decennio, l’apertura della nuova tratta arriva con una vera e propria beffa. C’è una responsabilità della Regione che negli ultimi mesi ha cambiato la tabella di riferimento aumentando i valori entro cui la Provincia può fissare la tariffa. Provincia che non ha evidentemente fatto una piega in favore dei propri cittadini applicando un valore intermedio tra i valori indicati dalla Regione, 1,90 e 2,30 euro, anziché scegliere quella minima. Ancora una volta, come per i treni e per il trasporto su gomma extraurbano, le istituzioni governate da Pdl e Lega riversano sui cittadini aumenti che finiscono per disincentivare l’utilizzo del mezzo pubblico».

 

Palazzo Isimbardi è però di tutt’altra opinione: «C’è poco da chiarire — replica l’assessore provinciale ai trasporti Giovanni De Nicola —, il costo è previsto da anni ed già in uso, secondo quanto prevede il Sitam, in tutte le tratte simili, per esempio per Rho-Fiera. Non è stato applicato nessun aumento, anzi: la Provincia di Milano è l’unica assieme a Monza a non aver applicato l’aumento del 10% sulle tariffe come previsto anche dalla Regione dopo i tagli in Finanziaria. Aumenti che invece ha deciso per esempio la Provincia di Mantova amministrata dalla stessa parte politica del consigliere Mirabelli». A tenere banco è anche la stessa inaugurazione, dopo anni di attesa e svariati rinvii.

 

Il presidente di Atm Catania si dice tranquillo: «Il collaudo del prolungamento della linea M2 fino ad Assago non è andato male. L’apertura è confermata, stiamo facendo delle normali prove di pre-esercizio proprio per completare la messa a punto e domenica saremo tutti pronti con la camicia bianca per l’inaugurazione». Catania guarda anche oltre: «Dopo tanti anni stiamo aprendo un prolungamento e fra due mesi ne avremo un altro», ha detto confermando per fine marzo il prolungamento della linea M3 fino alla Comasina e l’apertura della M5 fino a Zara per il prossimo anno.

Nel frattempo resta però aperta la ferita dei grossi ritardi che hanno caratterizzato il cantiere della linea verde. Ieri la maggioranza di Palazzo Isimbardi ha bocciato la proposta del Pd di dare vita ad una commissione di inchiesta sui ritardi dei lavori. «Una richiesta sacrosanta — sostengono Bruna Brembilla e Roberto Caputo, firmatari della mozione — visto che la Provincia ha contribuito economicamente alla realizzazione dell’opera».