Milano, 7 febbraio 2011 - In archivio la seconda domenica a piedi. Forse l’ultima. Tutto dipenderà dal vertice di Palazzo Isimbardi in programma mercoledì: in via Vivaio il presidente Guido Podestà e i sindaci dell’hinterland milanese decideranno quali misure comuni adottare nella lotta contro l’inquinamento.

E se non sceglieranno il blocco del traffico (ipotesi molto probabile), anche il capoluogo agirà di conseguenza. «Milano ha normali rapporti con gli altri comuni ma non ha l’autorità per intervenire - ha ricordato ieri il numero due di Palazzo Marino, Riccardo De Corato -. Del resto, non c’è bisogno che sia il sindaco Letizia Moratti, la Regione o la Provincia a dire a Oldrini (Giorgio, primo cittadino di Sesto San Giovanni, ndr) com’è il valore del Pm10 nel suo territorio: sta a lui darsi una mossa». D’altro canto, i dati sulle polveri sottili sono impietosi: anche sabato la centralina di rilevamento di via Senato ha segnato in media valori nettamente superiori (138 microgrammi di Pm10 su metro cubo) al limite massimo di 50 µg/m3; numeri simili anche al Verziere (133 µg) e in Città Studi (116 µg). Oggi si vedrà se lo stop al traffico ha sortito gli effetti sperati. Niente auto dalle 8 alle 18, con la polizia locale a vigilare: in dieci ore, i ghisa hanno elevato 641 contravvenzioni da 155 euro su un totale di 4.511 veicoli controllati. «Un ringraziamento va a tutti i milanesi - dice De Corato - che hanno dimostrato grande responsabilità e hanno approfittato delle tante iniziative messe in campo». In tutto, ci sono state 139 sanzioni in più rispetto a una settimana fa, quando le auto fermate dalla municipale erano state 3.175.

 

«Abbiamo intrapreso una politica strutturale di contrasto allo smog - continua a ripetere da giorni il vicesindaco - e i risultati ci stanno dando ragione: nel 2010, per la prima volta, è stata raggiunta la soglia media di 40 µg/m3, nel rispetto di quanto chiede la direttiva europea». A proposito di norme comunitarie, si avvicinano inesorabili le sanzioni dell’Ue per i giorni di sforamento dei livelli di Pm10: ieri si sono raggiunti i trentatrè giorni fuorilegge nel 2011 (venticinque consecutivi), ne bastano altri tre per superare in poco più di un mese il limite dei trentacinque giorni concessi dall’Unione Europea. «La battaglia non è ancora vinta - ammette De Corato - ma negli ultimi cinque anni la curva è costantemente in discesa». Non la pensano così le associazioni ambientaliste e il comitato «Genitori antismog», che l’altro giorno si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Marino per un «colpo di tosse collettivo» contro le politiche anti-inquinamento dell’Amministrazione.

«Ingiustificate e strumentali le grida a senso unico degli eco-allarmisti che cercano di cavalcare l’onda del pessimismo solo a Milano». E poi c’è il fronte dei commercianti. Ieri, è stata anche la prima domenica di apertura straordinaria dei negozi, anche se molti esercenti hanno preferito tenere la saracinesca abbassata per sfruttare il bonus tra una settimana. «Attività aperte soprattutto in centro - fa sapere Simonpaolo Buongiardino, delegato dell’Unione del Commercio - mentre in corso Buenos Aires solo la metà ha sfruttato la deroga. Molte chiusure, invece, in periferia».

 

Insomma, l’effetto traffico si è fatto sentire soprattutto fuori dalla Cerchia dei Bastioni. Ora, però, le associazioni dei commercianti sperano che il vertice di mercoledì scongiuri un nuovo stop alle auto per domenica 13 febbraio: «Dopo le 18 il flusso di veicoli è ripreso come se niente fosse - il commento di Alfredo Zini, vicepresidente di Epam - quindi mi chiedo che effetto possa avere questa misura nella lotta contro l’inquinamento». Il dialogo è costante con Palazzo Marino, anche se nessuno si attende novità fino a mercoledì: oggi e domani non ci saranno finestre orarie per il carico e scarico merci in area Ecopass riservate ai mezzi che solitamente pagano il ticket. «Siamo in contatto con il Comune ma tutto dipende dalla riunione di via Vivaio».