Milano, 31 gennaio 2011 - Le polveri sottili registrate dalle centraline continuano a segnare dati al di sopra della soglia consentita, quindi Milano potrebbe replicare il blocco delle auto già domenica prossima. L'ipotesi è stata preannunciata dal vicesindaco, Riccardo De Corato.  Le rilevazioni Arpa relative alla giornata di ieri, infatti, indicano un livello di Pm10 pari a 66 microgrammi per metrocubo in via Senato; 52 microgrammi per metrocubo in Città studi; 62 microgrammi per metrocubo in Verziere, tutte oltre la soglia dei 50.

 

DOMENICA A PIEDI - Se Milano dovrà fermarsi per la seconda domenica consecutiva a causa dello smog, il blocco del traffico sara' piu' flessibile in fatto di orari e di deroghe. Ad assicurarlo è il sindaco Letizia Moratti: "Oggi è lunedì, prima vediamo i dati e poi ragioneremo. Resta l'automatismo del piano ma ci sono tanti modi per attuarlo. Si possono stabilire orari diversi, ci sono deroghe che possono esseredate. Certo c'è un automatismo ma con una dovuta flessibilitaà". Letizia Moratti ha dovuto ammettere che il blocco domenicale non ha dato i risultati sperati sul fronte delle concentrazioni di polveri sottili, ma è tornata ancora una volta a difendere le politiche ambientali messe in campo da Palazzo Marino. ''Non siamo aiutati dal tempo - ha osservato - e comunque in confronto a qualche anno fa i valori sono nettamente migliorati. Stiamo rafforzando diverse misure e nella classifica di tutte le città, rispetto a qualcheanno fa, Milano è la città che ha fatto più progressi. Questo significa che le misure strutturali messe in piedi hanno dato risultati positivi''.

 

FASE DUE - Intanto, il piano ‘aria pulita' elaborato dalla Giunta Moratti prosegue la propria marcia: al diciottesimo giorno consecutivo di sforamento della soglia consentita, è scattata oggi la seconda fase che prevedere misure più severe. Oltre ai veicoli bloccati con la prima fase del piano anti-smog, nella Cerchia dei Bastioni dal lunedì al sabato non potranno circolare neppure i veicoli a benzina Euro1 e Euro2, e i veicoli diesel Euro3 e Euro4 dalle 7.30 alle 19.30. Le restrizioni riguarderanno il 18% dei mezzi che normalmente entrano nella Cerchia dei Bastioni, ovvero circa 13.500 veicoli. Prevista anche la riduzione di un grado del valore massimo delle temperature dell’aria nelle abitazioni e la riduzione di un’ora della durata massima giornaliera degli impianti termici. Le misure andranno avanti fino a quando non si verificheranno tre giorni consecutivi sotto la soglia dei 50 mg/mc.

 

CODACONS - Il presidente Marco Donzelli, in merito alle nuove restrizioni entrate in vigore per lo smog, ha detto: "Questa mattina la circonvallazione della Cerchia dei Bastioni di Milano è una coda unica. Le auto, non potendo entrare nella zona Ecopass, stanno cercando di aggirare l’ostacolo e girano in tondo, inquinando ed intasando la città. E’ evidente che se si impedisce alle auto di entrare nel centro città, ma gli si consente di girargli intorno, l’inquinamento non solo non diminuisce, ma aumenta. Chi abita lungo la circonvallazione della Cerchia dei Bastioni da questa mattina è come se stesse in una camera a gas. Per questo chiediamo il blocco totale della circolazione”.

E ha proseguito: “I dati dell’inquinamento del 2011 dimostrano che la lotta allo smog non è nemmeno iniziata e che il Comune di Milano, una volta introdotto l’Ecopass, si è illuso che questo potesse bastare, snocciolando previsioni di riduzione dello smog fantasiose. L’Ecopass potrà funzionare solo a tre condizioni: se ci sarà un suo raddoppio e le auto saranno stoppate anche all’ingresso delle città, all’altezza dei parcheggi di corrispondenza, se varrà per tutti i veicoli, anche gli euro 5, e, terzo, se verrà trasformato da pollution a congestion charge. Altrimenti meglio fare le targhe alterne sempre, come proponiamo da anni".

 

LEGAMBIENTE - Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente ha detto: "Otto ore di blocco del traffico ma Milano soffoca ancora a causa delle polveri sottili. Nella prima domenica a piedi del 2011 le concentrazioni di Pm10 sono rimaste al di sopra del limite consentito che l’Unione Europea fissa a 50 microgrammi per metro cubo. Mentre i commercianti protestano in difesa dei furgoni inquinanti i milanesi soffocano. Le misure d’emergenza, che Milano sperimenta da 20 anni, vanno bene ma ora il Comune non si faccia spaventare dalle proteste degli ultimi commercianti proprietari di vecchi furgoni inquinanti e approvi un Pgt e un piano ambientale che riduca le emissioni inquinanti, da traffico e non, del 40% entro il 2020. Come stanno già facendo tante città europee e in Italia Torino e Genova". 

E ha proseguito: "A Torino la destra attacca il comune per l’inutilità dei blocchi, ma Milano é la sinistra a chiedere misure strutturali. Polemiche ridicole, come quelle dell’Unione Commercianti trincerati nell’inutile difesa di una minoranza di proprietari di vecchi furgoncini. Hanno ragione e torto tutti: in tutto il mondo si debbono prender sia decisioni di emergenza che strutturali. Milano segua l’esempio di Torino che ha dato il via libera al “Tape”, il piano per ridurre entro il 2020 le emissioni di CO2 del 40%. Cinque anni fa, la candidata Letizia Moratti prometteva 300 mila auto in meno a Milano. Il sindaco Moratti è stato poi tra i primi in Italia a firmare a Bruxelles il “Patto dei Sindaci” in cui si impegnava a ridurre le proprie emissioni del 20%. Altri 600 piccoli e grandi comuni italiani stanno intraprendendo la stessa strada: tra questi non c’è più Milano. Perché, dopo la firma del sindaco, la Giunta non è riuscita a scrivere neppure la delibera da far approvare al Consiglio Comunale che si trova invece a votare un Piano urbanistico che prevede, tra dieci anni, più auto di oggi".

 

UNIONE DEL COMMERCIO - Rivedere i divieti alla circolazione inseriti nella fase due del piano antismog di Milano per evitare che i negozi del centro finiscano al collasso: sarà questa la richiesta che l’Unione del Commercio presenterà al Comune di Milano in un incontro fissato epr mercoledì. Simonpaolo Buongiardino ha detto: "Al momento i nostri operatori stanno resistendo anche perchè nessuno di noi si nasconde i problemi legati alla qualita’ dell’aria che respiriamo. Tuttavia davanti a una situazione per la quale non sono preventivabili miglioramenti nell’immediato, occorre trovare una soluzione perchè tutto il sistema commerciale non vada in crisi". Fin da subito i commercianti di Milano hanno contestato la durezza di un provvedimento che, nonostante le deroghe e i permessi, impedisce la circolazione nel centro della città a tutti i veicoli che normalmente pagano Ecopass. E dopo il primo giorno dei nuovi divieti hanno gia’ elaborato due proposte da sottoporre all’amministrazione: o l’aumento dei permessi d’accesso oppure l’apertura di una finestra oraria nell’arco della giornata per consentire il carico e scarico delle merci.