Milano, 8 gennaio 2011 - Divieto di sosta: dal primo gennaio sono 39 euro, con la consegna a domicilio fanno 50. E se trovate la multa sul parabrezza, vi conviene sbrigarvi a pagarla: tra poco avrete solo cinque giorni, e non più quindici, per risparmiarvi un balzello aggiuntivo di 11 euro in spese di accertamento e notifica, che si sommano al conto quando il verbale viene recapitato a casa. Se invece la sanzione vi è stata appioppata da una telecamera - come quelle dell’Ecopass - rassegnatevi, questo esoso “francobollo” da 11 euro vi tocca pagarlo e basta.

 

A meno che non abitiate fuori dai confini comunali, in questo caso fanno 14 euro. La novità di quest’anno è il taglio dei giorni a disposizione per saldare nella versione “leggera”: una scelta del Comune, che discende dalle modifiche di fine luglio al Codice della strada, che hanno ridotto - 90 giorni invece di 150 - il tempo concesso all’amministrazione per spedire la famosa notifica a casa. A loro hanno tagliato due mesi (su 5), a noi levano dieci giorni. Palazzo Marino s’è giustificato sostenendo che l’80% dei trasgressori già paga la multa entro tre giorni. Comunque ancora ieri, 7 gennaio, era impossibile sapere quando entrerà in vigore la riforma, annunciata per «metà mese»: telefonando allo 020202 il gentile operatore cade dalle nuvole, e invita a rivolgersi alla Polizia locale. Dagli uffici del vicesindaco Riccardo De Corato si apprende che la data non è ancora stata comunicata. Di sicuro c’è che la svolta è definitiva: sono tempi duri per i Comuni, costretti a limare le spese per rifarsi dei tagli ai trasferimenti statali. E sono duri anche per gli automobilisti, perché la seconda novità del 2011 - questa nazionale - è un aumento del 2,4% delle sanzioni amministrative per le infrazioni al Codice della strada.

Adeguamento all’inflazione, riguarda tutti gli importi che non siano stati ritoccati negli ultimi due anni. Così, restando tra le violazioni di largo consumo a Milano, la sosta vietata in seconda fila, sulle aree destinate a carico e scarico o durante il lavaggio strade passa da 38 euro a 39, sul marciapiede da 78 a 80 euro; chi brucia un semaforo rosso paga 154 euro, 4 più di prima. Saldare subito, ove possibile, conviene anche se pensate di avere ragione, quando l’importo è basso, come i 24 euro (anziché 23) per un’auto lasciata sulle strisce blu oltre il tempo pagato.

«Così - protesta Mauro Antonelli del Codacons - si disincentiva ancor di più chi intende fare ricorso». Come se non bastassero gli ostacoli esistenti: «Rivolgendosi al prefetto si rischia di perdere, perché decide secondo legittimità, e non nel merito». Ci sarebbe il giudice di pace, ma costa: 33 euro di «contributo unico», spiega una signora gentile negli uffici di via Sforza, se l’importo contestato è inferiore a 1.100 euro (se è superiore fanno 77 euro più otto di marche da bollo). «Senza contare l’avvocato, oppure il tempo - aggiunge Antonelli -: a chi non è domiciliato a Milano la data dell’udienza non viene notificata, deve andare lui periodicamente a controllare, e se non si presenta, perde». E il tempo, si sa, è denaro. A Milano, anche quando vi fanno la multa.