Milano, 17 ottobre 2010 - E' convinta, convintissima che martedì a Parigi l’Expo milanese passerà a pieni voti l’esame davanti ai vertici del Bureau International des Expositions. «Sono certa che continueremo ad avere il sostegno e l’apprezzamento del Bie». Il sindaco Letizia Moratti, commissario straordinario all’Expo 2015, si prepara alla trasferta transalpina fresca di superpoteri appena arrivati da Roma.

Sì, perché ieri nella Gazzetta ufficiale è stata pubblicata l’ordinanza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, datata 5 ottobre, che attribuisce alla Moratti competenze straordinarie per completare le opere legate all’Expo nei termini stabiliti.

Il sindaco, naturalmente, arriverà a Parigi anche con la tanto sospirata soluzione per l’area ai confini tra Milano e Rho che sarà la sede dell’Esposizione universale: un comodato d’uso concordato con gli attuali proprietari dei terreni, Fondazione Fiera e Gruppo Cabassi. Attenzione, però: i dettagli tecnici dell’intesa sul futuro dell’area dopo il 2015 sono ancora da definire. I nodi da sciogliere? Gli indici di edificabilità e il contributo economico dei privati per le infrastrutture di collegamento con l’area dell’Expo. Cementificazione selvaggia in vista? La Moratti nega: «Lasceremo un’eredità verde a Milano. Sui 110 ettari dei terreni per l’Expo, 56 ettari saranno lasciati a verde e acqua». Sugli altri 54 ettari, però, il braccio di ferro tra enti pubblici e privati continua. Insomma, il pericolo di cementificazione è tutt’altro che scongiurato.

 

Sindaco Moratti, l’Expo 2015 supererà l’esame del Bie?
«Sono certa che continueremo ad avere, come abbiamo avuto fino adesso, il sostegno e l’apprezzamento del Bureau International des Expositions».

I dissidi tra lei e il governatore Roberto Formigoni sulla soluzione per l’area Expo sono superati? O vi presenterete divisi a Parigi?
«No, saremo tutti insieme. Sono felice perché potremo presentarci davanti al Bie con la squadra al completo: io, Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà e l’amministratore delegato di Expo Spa Giuseppe Sala. Mostreremo ai vertici del Bie quello che abbiamo fatto. Non solo l’aspetto che riguarda i terreni, ma anche tutti i passaggi e gli avanzamenti che in questi mesi abbiamo fatto in relazione al progetto Expo».

Quali passi avanti?
«Il progetto vero partirà dopo che avremo la registrazione (dopo l’incontro di martedì, entro novembre è fissata l’assemblea generale del Bie, ndr). Alcune opere e realizzazioni ancora non si possono vedere, il lavoro che abbiamo fatto è preparatorio. Importantissimo quello sulle infrastrutture collegate all’Expo. Su questo fronte stiamo andando avanti in maniera molto positiva».

Il centrosinistra, intanto, parla di rischio cementificazione per l’area Expo. Cosa risponde?
«Il nostro dossier di registrazione da sempre, fin da quando era dossier di candidatura, è molto chiaro: nei 110 ettari sui quali realizzeremo l’Expo, 56 ettari saranno lasciati a verde e acqua. Oltre a questo realizzeremo un parco di 800 ettari. In pratica ricongiungeremo i parchi cittadini, dal parco delle Cave al parco delle Groane. Realizzeremo due terzi di verde in più rispetto ai parchi attualmente esistenti nella zona».

Solo verde e niente case o altre costruzioni?
«Sicuramente lasceremo un’eredità verde alla città. Sarà un’eredità di una parte della città con una grande attenzione al verde e alla qualità della vita che si potrà sviluppare proprio grazie a questo piano del verde».