Milano, 23 luglio 2010 - «Nessun problema di inquinamento dell’acqua per i residenti nelle case del quartiere Santa Giulia, area sequestrata dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Milano per l’ipotesi di gestione di rifiuti non autorizzata e avvelenamento delle acque».

A confermarlo è il sindaco Letizia Moratti: «Abbiamo mandato i nostri tecnici a verificare subito, al di là del palleggiamento delle responsabilità. Metropolitana Milanese, che gestisce il servizio idrico, ha fatto le rilevazioni necessarie. Circa le responsabilità il Comune aveva ricevuto il benestare dell’Arpa di avvenute bonifiche e di inesistenti rischi di inquinamento». Il sindaco annuncia poi che i residenti riceveranno «una lettera che spiegherà la situazione con gli allegati tecnici», e in ogni caso «non ci sono criticità per appartamenti e immobili dove ci sono abitanti».

 

La questione non smette però di far litigare gli alleati. E l’opposizione attacca. Il Pd chiede una commissione di inchiesta del Consiglio comunale sulle aree e sulle relative bonifiche. A spiegarlo è il capogruppo a Palazzo Marino, Perfrancesco Majorino. «Lo facciamo - dice - poiché riteniamo che le istituzioni debbano in modo molto più chiaro assumersi le proprie responsabilità e ricostruire la catena di eventi che ha portato ad una simile situazione. Inoltre riteniamo che le stesse istituzioni debbano farsi sentire più vicine ai cittadini del quartiere, fornire utili informazioni, contrastare eventuali allarmismi fuori luogo ma non lasciare sole le persone in una fase tanto delicata».

Ad accendere la miccia era stata la Regione. «Nessuno giochi a scaricabarile: le competenze sull’area sono chiare». Per precisare poi: «Al Comune spetta l’iniziativa della bonifica, autorizzata in effetti il 29 gennaio 2002; alla Provincia spetta il controllo. In questo contesto, l’Arpa mette a disposizione, qualora richiesto - in questo caso dalla Provincia - il supporto tecnico per le verifiche e i controlli. ma l’Arpa dà risposte specifiche e tecnicamente valide alle specifiche richieste che le vengono sottoposte dagli enti; non è certo suo compito dare rassicurazioni generali».

 

Non si fa attendere la replica del presidente della provincia di Milano, Guido Podestà. «Non ho barili da scaricare. Sono nella situazione facile di non dover rispondere di quel periodo: ho solo un contributo da dare alla verifica del reale, ma di oggi e dell’altro ieri». Per Podestà, «gli uffici della provincia hanno fatto il loro dovere sull’area. Si parla di un periodo molto lontano nel tempo, dal 1993-94 ad uno più recente, fra il 2007 e inizio 2009», con decisioni di giunte precedenti». Podestà ha comunque assicurato che nei prossimi giorni ci sarà un quadro più completo, dopo le verifiche sulle varie aree che compongono la zona che la Provincia sta compiendo. Con un responso nel giro di una settimana al massimo.