Milano, 21 luglio 2010 -  Il cantiere del nuovo quartiere di lusso, con la griffe del grande architetto Norman Foster, ridotto a una discarica di veleni: rifiuti tossici, nocivi e pericolosi. Rifiuti che si sarebbero dovuti trattare in altro modo. Questa la tesi della procura. La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro preventivo aree e cantieri di «Milano Santa Giulia», periferia Sud-est, per irregolarità nello smaltimento dei rifiuti che si estendono fino all’avvelenamento della falda acquifera.

Si tratta di un nuovo sviluppo dell’inchiesta condotta dai pm Laura Pedio e Gaetano Ruta. Nove gli indagati: Giuseppe Grossi, il re delle bonifiche finito in carcere lo scorso ottobre, patron della Green Holding; Luigi Zunino, l’immobiliarista autore del progetto «Montecity-Santa Giulia»; Silvio Bernabè ed Ezio Streri, ex amministratori del gruppo Santa Giulia Spa; Davide Albertini Petrone, direttore generale di Risanamento; Vincenzo Bianchi. imprenditore edile; Bruno Marini e Alessandro Viol della Edilbianchi, società di movimento terra; Claudio Tedesi, titolare di un’azienda di bonifiche e attuale direttore della multiservizi di Pavia. Proprietari, autori e aggiudicatari degli appalti del progetto Santa Giulia avrebbero dovuto procedere alla bonifica dei terreni, sui quali sorgevano la Montedison e le acciaierie Redaelli. Nella parte già edificata c’è Sky.

 

Anzichè mettere a punto un piano di bonifica, si è messo a punto un piano degli scavi: in più di un’occasione i rifiuti sarebbero stati nascosti nel terreno. «Se si fosse fatta una bonifica — aveva dichiarato Grossi nel dicembre 2009 — si sarebbero dovuti spendere dai 400 ai 500 milioni. Ma gli investimenti rendono se si ha un ritorno economico». Nella falda acquifera l’Agenzia regionale di protezione ambientale ha rinvenuto numerose sostanze in grado di provocare il cancro e dannose per fertilità e gravidanza. L’Arpa parla di «grave degrado ambientale», ma esclude rischi per la salute.

Il gip Fabrizio D’Arcangelo ha disposto i sigilli anche per il parco Trapezio, nelle parte già edificata di Santa Giulia. Sotto terra sono stati trovati cumuli di materiali sospetti. Il guaio è che nel parco sorge una scuola materna che dovrebbe aprire a settembre. Secondo il gip il Comune non ha svolto i controlli del caso sulla falda inquinata. E nel frattempo Regione e ministero dell’Ambiente discutono di restituire a Grossi i 30 milioni di euro spesi per la bonifica dell’area ex Sisas di Pioltello (Milano) chiudendo così l’ennesimo capitolo buio dell’affare «recupero aree industriali».