Milano, 5 luglio 2010 - La paura fa 90. Ma in questo caso, a dispetto dei luoghi comuni che individuano il pericolo in qualche extracomunitario ubriaco e molesto, sulla circonvallazione esterna in servizio notturno, a colpire, e pesantemente, è stato un italiano. Un balordo con precedenti penali, che ha cercato prima di violentare, poi di rapinare una giovane studentessa, finita all’ospedale con un trauma cranico e 30 giorni di prognosi.

Erano le tre e mezza di notte, sabato, quando la ragazza, una barese di 25 anni, è salita sul mezzo Atm della linea 90, diretta in corso Ventidue Marzo, dopo avere trascorso una serata con alcuni amici in discoteca. A bordo, tra le pochissime persone ancora a zonzo a quell’ora, c’era anche Claudio Carnovale, un nullafacente di 26 anni, che ha subito cominciato a fissarla e a molestarla. Lei ha mostrato per quanto più a lungo possibile assoluta indifferenza e pochi minuti dopo, quando il filobus si è fermato all’angolo tra viale Corsica e via Molise, è scesa, dirigendosi verso casa.

Il balordo non si è però fatto sfuggire l’occasione, è sceso, e pochi secondo dopo le è saltato addosso, prendendola per il collo e cominciando a palpeggiarla nelle parti intime.

La venticinquenne a quel punto non si è fatta intimidire e ha reagito con forza, cercando di colpire l’aggressore e urlando. Solo a quel punto lui ha desistito dai propositi di stupro e le ha strappato la borsetta. Ma nella colluttazione l’ha spinta a terra, dove lei ha battuto la testa, forse contro uno spigolo del marciapiede.
La scena era stata però notata fin dall’inizio da un passante, che ha chiamato il «112».
Fortuna vuole che a poca distanza dal luogo dell’aggressione si trovasse una pattuglia del nucleo radiomobile che, allertata, in pochi istanti ha raggiunto e immobilizzato Carnovale, che si stava allontanando, avendo ancora con sé la borsa della ragazza. Di lì a poco, a prestare i soccorsi alla giovane è sopraggiunta anche un’ambulanza, che l’ha accompagnata al Policlinico, dove è stata trattenuta in osservazione per il trauma cranico, rivelatosi non grave, con la prognosi precauzionale di un mese.

Il balordo, che aveva alcuni precedenti di polizia per furto e per atti contrari alla pubblica decenza (aveva orinato in pubblico) è finito invece al carcere di San Vittore, in attesa di processo, con la duplice, pesante accusa di tentata violenza sessuale e rapina. Un’accusa che potrebbe costargli molto caro, e che lo avrebbe trattenuto in cella ancora più a lungo se le conseguenze della caduta, per la giovane, si fossero rivelate più gravi.