Milano, 8 dicembre 2009 - "Io credo nel diavolo e ieri sera alla Scala ho visto in scena proprio il diavolo". Non usa mezzi termini Franco Zeffirelli nel commentare la "Carmen" di Bizet che è andata in scena ieri sera al Teatro alla Scala di Milano.

 "Quello spettacolo -afferma- è il frutto di una scelta sbagliata, pericolosa soprattutto per i giovani. Immaginiamo un ragazzino che non è mai stato all’opera e va alla Scala, meraviglioso scrigno di bellezza, per vedere quella ‘Carmen’. Cosa succede? Vive un conflitto tra una musica bellissima e una messa in scena molto brutta.
Quello che mi fa specie è che proprio gli autori di questo scempio sono quelli che dicono di volere portare i giovani a teatro".

 

Zeffirelli va giù duro con Emma Dante, la regista palermitana che ha firmato lo spettacolo: "È una donna irresponsabile, frutto di una cultura sbagliata, autrice di costumi brutti che non si vedono neppure in un teatro di provincia e coadiuvata da uno scenografo indegno (Richard Peduzzi, ndr). È uno scandalo -tuona- che la Scala abbia fatto una simile porcata, con la presunzione di volere insegnare ai giovani cos’è l’opera".

"Questa signora - continua il regista riferendosi a Emma Dante- ha trasformato Carmen in un demonio, dimostrando di non conoscere la letteratura ottocentesca, che è piena di donne che si ribellano allo strapotere maschile, senza per questo essere dei diavoli. E Carmen è una di loro. Baremboim, straordinario pianista e grandioso direttore, è un giocherellone e stavolta si è reso complice di un crimine. Con Kleiber e Karajan -prosegue- una cosa simile non sarebbe mai successa".

 

Zeffirelli salva, però, il cast vocale "soprattutto il bel Don Josè di Jonas Kaufmann" e la protagonista Anita Rachvelishvili che ha "una bellissima voce. Purtroppo, per colpa della regista, ha costruito un personaggio orrendo, esagerato". "Spettacoli come quello di ieri sera -dice Zeffirelli- sono frutto di mancanza di amore per l’opera. Purtroppo non esistono più registi moderni, ci sono soltanto mistificatori. Anche l’Arena di Verona, che qualche anno fa aveva deciso di chiamare alcuni di questi registi, ha visto un calo di vendite al botteghino. Adesso ci ha giustamente ripensato e nella stagione 2010 -conclude- ci sono solo miei allestimenti".