Milano, 30 settembre 2009 - Rischia di saltare la trattativa tra il gruppo Camozzi di Brescia e Aedes sull’area di 45.000 metri quadri di via Rubattino a Milano su una cui parte sorge lo stabilimento della Innse. In Prefettura, dove è previsto un incontro tra gli avvocati delle parti in causa, sarebbe secondo quanto è possibile apprendere giunta una lettera dell’immobiliare proprietaria dell’area in cui si spiegherebbe che c’è un altro possibile acquirente dei terreni.
Tenendo presente che alla mezzanotte di oggi, secondo il protocollo di intesa firmato lo scorso agosto, scadono i termini in cui bisogna chiudere l’intera partita della storica fabbrica metalmeccanica milanese, ci si trova quindi di fronte a un colpo di scena che potrebbe fare saltare tutta l’operazione.
Appena appresa la notizia, una ventina di operai della Innse si sono immediatamente mossi e sono arrivati davanti agli uffici della sede centrale di Aedes in corso di Porta nuova angolo via Milazzo, dove stanno improvvisando un presidio. I dipendenti sono naturalmente preoccupatissimi della piega che sta prendendo la vicenda perchè vedono il concreto rischio di non poter riprendere il loro lavoro in fabbrica così come garantito dal gruppo Camozzi, che ha già rilevato lo stabilimento e i macchinari.
Ma durante la trattativa in Prefettura, l’avvocato Claudio Tatozzi legale del gruppo bresciano, ha dichiarato: “So che una lettera è arrivata, ma al momento non ne conosco il contenuto. Per quanto mi riguarda il punto adesso è che Aedes è disposta a firmare un contratto preliminare ma solo con la presenza di una clausola che si concluda l’iter della variante: una posizione inaccettabile per il gruppo Camozzi che non può assumersi oltre il rischio industriale, anche quello seppur minimo legato all’iter del provvedimento urbanistico”.
In mancanza di comunicazioni ufficiali sulla posizione tenuta da Aedes in questa trattativa, agli operai non resta dunque che aspettare l’esito del tavolo che si tenendo nel palazzo del Governo di corso Monforte. “Questo pomeriggio in Prefettura - ha concluso Giudici - la discussione tra le parti verterà sulle garanzie che venditore ed acquirente devono avere dal prefetto sulla conclusione dell’iter relativo alla variante urbanistica sull’area così come previsto”.
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