Milano, presidio di protesta contro Salvini e Orbán

Piazza San Babila, iniziativa dell’associazione «Insieme senza muri»

ALTA TENSIONE In alto, l’ultimo corteo contro i muri a Milano; sopra, il vicepremier e ministro dell’Interno, il leghista Matteo Salvini

ALTA TENSIONE In alto, l’ultimo corteo contro i muri a Milano; sopra, il vicepremier e ministro dell’Interno, il leghista Matteo Salvini

Milano, 26 agosto 2018 - Salvini-Orbán in Prefettura, scatta il presidio di protesta in centro. A due giorni dal vertice tra il ministro dell’Interno e il premier ungherese sul tema dell’immigrazione, l’associazione «Insieme senza muri» e i Sentinelli di Milano hanno lanciato la mobilitazione «Europa senza muri» in piazza San Babila, raccogliendo l’invito del leader di Possibile Giuseppe Civati: il numero delle adesioni ha già scollinato quota mille (con più di 5mila persone interessate), stando a quanto riferito sulla pagina Facebook creata per annunciare l’evento sui social. «Due muri a confronto e un’idea d’Europa sovranista e nazionalista che non ci appartiene – spiegano gli organizzatori –. Orbán deve fare la sua parte, Salvini deve smettere di giocare con la vita dei migranti».

L'obiettivo dichiarato: «Ricordare a entrambi il valore della solidarietà e dell’accoglienza». In piazza, a poche centinaia di metri da Palazzo Diotti, ci saranno pure le bandiere del Partito Democratico, che ha subito aderito alla manifestazione: «È gravissimo – attacca il segretario metropolitano e consigliere regionale Pd Pietro Bussolati – che Salvini incontri il primo ministro ungherese proprio a Milano, città che negli anni ha saputo coniugare sviluppo e inclusione, svendendo la nostra città e i milanesi». «Ci saremo anche noi – gli fa eco l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino –. Per contrapporre alla violenza delle loro politiche il valore dell’accoglienza e della responsabilità nella gestione dell’immigrazione». Anche l’Anpi sarà presente: «Il Governo italiano, a guida salviniana, sta imboccando la via della violazione delle regole, dei trattati internazionali e dell’articolo 2 della Costituzione che parla di solidarietà e di accoglienza», scandisce il presidente provinciale Roberto Cenati. E la squadra di calcio di migranti St. Ambroeus Fc ha annunciato un «allenamento sotto la Prefettura», azione dimostrativa contro «un’Europa in cui movimenti xenofobi e apertamenti razzisti hanno sempre più voce in capitolo». «Il Pd non ce la fa proprio – ribatte la consigliera regionale di centrodestra Silvia Sardone –. Si compatta e scende in piazza solo per temi pro immigrazione».

Intanto, c’è da registrare pure la presa di posizione dei capigruppo di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle, alleato della Lega nell’esecutivo Conte: l’incontro tra Salvini e Orbán, spiegano Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, «va considerato come solo ed esclusivamente politico e non istituzionale e governativo». Il motivo? «I Paesi che non aderiscono ai ricollocamenti e tutti quelli che nemmeno si degnano di rispondere alla richiesta d’aiuto dell’Italia, ignorando la necessità di condividere l’accoglienza, per noi non dovrebbero più ricevere i fondi europei. E tra questi, al momento, c’è anche l’Ungheria».

 

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