Il Linoleum compie tre anni: festa in grande con i Canova/ VIDEO

La band milanese si racconta prima del party

Milano, 21 marzo 2017 - Oltre cento concerti in programma per i Canova, la band milanese che venerdì sarà chiamata sul palco del Rocket di Milano per festeggiare il terzo compleanno del "Linoleum", format nato in città e che in questi anni ha fatto da vetrina e trampolino di lancio a importanti gruppi della scena musicale indipendente. Prima del party, i Canova raccontano come tutto abbia avuto inizio nella loro Milano. 

La scintilla: quando nasce il gruppo? 

"Nasce 4 anni fa, in passato abbiamo imparato a suonare guardando Mtv e i video dei Bealtes. Eravamo e siamo ottimi amici, siamo nati subito per suonare delle canzoni che scrivevamo. Abbiamo fatto tanta gavetta e scritto tante canzoni prima di registrare un disco, ma la gavetta, in fin dei conti, non finisce mai". Ci spiegate il nome? "Eravamo a Milano e in piazza della Scala c'era una mostra. Ci colpì una scritta gigante con scritto 'CANOVA', pensammo subito che sarebbe stato interessante se fosse stata una scritta per l'ingresso di un concerto".

Il vostro cavallo di battaglia? "Al momento, la più cantata ai concerti è 'vita sociale'. È il momento del live più liberatorio forse, si può gridare 'vorrei morire' senza esser presi per pazzi". Progetti in cantiere? "Adesso siamo in pieno tour, gireremo tutta Italia, abbiamo 40 date fino a fine aprile, poi partirà il tour estivo e poi chissà". Consigliateci almeno una band emergente che faremmo bene ad ascoltare.  "Questo è un gran momento per la musica italiana, ci sono tantissime realtà molto valide. Sviando, siamo imbarazzati dalla bellezza dei dischi appena usciti di Brunori Sas e Baustelle. Comunque, sull'emergente, possiamo dire che quello che ascoltiamo di più tra una data e l'altra è Giorgio Poi". Un aggettivo con cui descrivereste la piazza musicale milanese?  "È una piazza un po' stanca forse, però è molto varia dal punto di vista musicale. Ci sono tantissime band che fanno generi molto diversi, non c'è una vera impronta. Da come la vediamo noi però, Milano rimane una gran bella donna degli anni '70".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro