Quando i vampiri scorrazzano nelle notti milanesi tra fascino e tormento

Martedì 30 gennaio all'Open More Than Book di Milano con Andrea Pinketts la presentazione dell'antologia "I Signori della notte"

Naviglio Grande Foto@Wikipedia

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Milano, 29 gennaio 2018 - Lugubri, tormentati, affascinanti esseri demoniaci. I vampiri che scorrazzano nella notte milanese nei locali sul Naviglio Grande e diventano oggetto di studio di un noto psichiatra, che vagano nelle periferie bolognesi o nelle campagne della Maremma. O ancora che gestiscono cooperative in Sicilia.

Sperimentazione letteraria della nostra contemporaneitá. Simpatica e terrificante, distinta e scanzonata, sentimentale e spietata. Vampiri dai volti sempre diversi, che "vengono per popolare i nostri incubi ma anche per farci riflettere sulla bellezza della vita e del Paese in cui viviamo, sulle sue ingiustizie e mancanze". Personaggi che abitueranno il lettore a guardare il mondo con uno sguardo nuovo dopo aver divorato i 14 racconti dell’antologia “I signori della notte. Storie di vampiri italiani” a cura di Luca Raimondi (Morellini Editore).

Domani (martedí 30 gennaio) alle 19 da Open More Than Books a Milano (viale Monte Nero 6) la presentazione con lo scrittore noir Andrea G. Pinketts che ha anche curato la prefazione e alcuni autori: Danilo Arona (ritenuto dai critici uno dei padri fondatori del fantastico italiano), Silvana La Spina, Giuseppe Maresca, Fabio Mundadori, Sacha Naspini, Luca Raimondi e Lea Valti (la “Signora dei vampiri”) e Fabio Celoni (illustratore e sceneggiatore per “Dylan Dog”). “Sono sempre stato affascinato dai vampiri, dall’idea di dove nascessero che poi é la nostra immaginazione - racconta Celoni, disegnatore di Sesto San Giovanni alle porte di Milano -. Il grande dono che hanno in mano gli uomini é proprio l’immaginazione. Le idee che diventano realtá concreta. E una storia puó arrivare a cambiare il mondo”.

La potenza dell’immaginazione é un’arma immensa, “da sviluppare con molta costanza, come una muscolatura”. Nelle oltre trecento pagine che si sfogliano tra vicoli, piazze storiche, coste, alture, vallate e metropoli c’é il “buon sangue italiano”. “Un vino rosso - scrive Pinketts -. E rossa e coraggiosa é questa antologia che ribalta “l’usato sicuro” del vampiro che é aristocraticamente un migrante come il conte Dracula. Ma ha finalmente la cittadinanza italiana. E allora? Buona bevuta a tutti”.  

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