"Segrate ai tempi di Pablito": gli scatti di un’insolita trasferta

Mondiali ’82, i campioni del mondo si allenarono nel campo comunale: il ricordo indelebile in oltre 100 foto

Paolo Rossi durante l’allenamento nel campo comunale di Segrate

Paolo Rossi durante l’allenamento nel campo comunale di Segrate

Segrate (Milano) - Sono passati 40 anni , ma il ricordo degli Azzurri campioni del mondo è ancora capace di scaldare i cuori e far sognare. L’impresa dei ragazzi di Bearzot nel 1982 mantiene intatte tutte le sue suggestioni: dall’urlo di vittoria di Tardelli a Paolo Rossi "hombre del partito", dal capitano Zoff che alza la coppa al cielo di Spagna al grido finale di Nando Martellini "campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo". Tre mesi dopo quello storico traguardo, la Nazionale incrociò la sua storia con quella di Segrate. Per una serie di circostanze fortuite, in vista della prima partita di qualificazione europea Italia-Cecoslovacchia, che si disputò a Milano, gli Azzurri freschi del titolo mondiale - che in previsione del match contro i cechi alloggiavano al Jolly hotel di Milano 2 - si ritrovarono ad allenarsi nel campo comunale di Segrate, allora nuovo di zecca. Un evento che diversi segratesi ricordano ancora e che non mancò di regalare emozioni.

Oggi una mostra fotografica ripercorre quella pagina inedita della storia della Nazionale. Sarà visitabile fino al 31 luglio nel centro Verdi di via 25 Aprile “Segrate ai tempi di Pablito”, un excursus con oltre cento scatti messi a disposizione dai tre fotografi, Giorgio Passoni, Antonio Vaccarossa e Roberto Piovani, che in quei giorni immortalarono gli Azzurri nella loro insolita trasferta nell’hinterland milanese e che hanno recuperato, tra cantine e soffitte, i negativi di quelle immagini. La mostra, che sarà inaugurata oggi alle 11.30 alla presenza di Fulvio Collovati, uno degli eroi del 1982, e della figlia di Bearzot, Cinzia, resterà aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.30.

Nell’immaginario collettivo, la vittoria italiana al Mundial ha sempre rivestito anche un valore simbolico: è questo uno degli aspetti che la mostra punta a celebrare, con la speranza che la carrellata fotografica possa spingere anche i giovani a (ri)scoprire una pagina della nostra storia sportiva che di certo merita di essere ricordata. "Il calcio è uno strumento importante anche per parlare alle nuove generazioni, per fare cultura e informazione. I giocatori possono diventare dei modelli e trasmettere valori positivi", osserva il sindaco di Segrate Paolo Micheli, che ai tempi della mitica vittoria azzurra aveva otto anni. "Avevo seguito la finale dalla Croazia, dove ero in vacanza con la mia famiglia. Ricordo l’esultanza di noi bambini ad ogni goal. E ricordo ancora a memoria la formazione. Tre mesi dopo ero andato con papà a vedere la Nazionale allenarsi nel campo di Segrate".

 

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