Un'altra sberla a Milano

La nuova inchiesta su corruzione e tangenti è la dimostrazione che non c’è niente da fare: questo virus è sempre tra noi, altro che Covid-19

LETTERA:

Siamo tornando alla normalità. Infatti sono partiti arresti per corruzione in appalti pubblici, e a Milano. Ora, le responsabilità penali sono personali, ma alla fine tante persone che accettano le regole di un gioco finiscono per fare sistema e così non si va da nessuna parte. Roberto M., Milano

RISPOSTA:

Società estranea e parte offesa, dipendenti sospesi: tutto da prassi. Resta il fatto che per Milano, la nuova inchiesta su corruzione e tangenti è una sberla di cui poteva fare a meno perché vede coinvolto un dirigente Atm, ovvero l’azienda fiore all’occhiello di Palazzo Marino. Ma soprattutto la dimostrazione che non c’è niente da fare questo virus è sempre tra noi, altro che Covid-19 col quale dovremo imparare a convivere. Non che si voglia saltare a conclusioni prima della chiusura di un’inchiesta, basta la sola constatazione dell’esistenza di un “fumus” a riaprire una ferita che non si riesce a guarire. E non c’è latitudine e punto cardinale che tenga. Così in una Milano già piegata dall’ondata Covid si deve registrare l’ennesimo danno, roba da rischiare la depressione che pare dilagare di questi tempi perché sono comunque “punti” in meno alla città. Andrà presa una rincorsa ancora più lunga per mettersi alle spalle anche questa vicenda ed evitare soprattutto che si ripeta in una città che vorrebbe tornare ad essere il motore del business. Pulito. ivano.costa@ilgiorno.net 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro