Le parole dei ragazzi sveglino i grandi. Ne va del nostro futuro

Le nuove generazioni hanno capito che toccherà a loro raccogliere i cocci di un sistema ormai logoro

Milano, 28 gennaio 2019

DOMANDA

Una ragazzina ha richiamato all’ordine chi governa i grandi Paesi motori dell’economia a Davos. Su questi incontri che di fatto non portano mai a nessun risultato sono cadute le parole di una sedicenne che ha dimostrato maggiore sensibilità e chiarezza degli adulti. Spero che le sue parole in tema di lotta all’inquinamento siano tenute in considerazione. Lo dobbiamo ai nostri ragazzi. Giacomo, da ilgiorno.it

RISPOSTA

«State rubandol futuro ai vostri figli». Non c’è atto d’accusa peggiore. L’ha pronunciato Greta, 16 anni, al Forum dei superpotenti di Davos. È stato, il suo, un discorso che non ha concesso attenuanti. Tempo una dozzina d’anni e si cominceranno a pagare gli effetti di un’economia mondiale che ormai non regge. Chissà cosa avranno pensato quelli che contano di questa sua determinazione nel portare avanti una battaglia che non è solo una “passione” giovanile, è la dimostrazione che mentre i giovani hanno capito che a loro toccherà raccogliere i cocci di un sistema ormai logoro, chi ha le redini non ne vuol sapere di cambiare modo di governare rapporti e sviluppo. È un dovere ascoltare la voce dei ragazzi, se si archiviano le parole di Greta a pura formalità sarebbe l’ennesimo, grave errore.

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