{{IMG_SX}}Milano, 15 maggio 2008 - Una irreprensibile 28enne badante di origine peruviana che si prendeva amorevolmente cura di una cinquantenne italiana disabile, è stata arrestata dagli uomini della sezione narcotici del Nucleo investigativo dei carabinieri del Comando provinciale di Milano per importazione di stupefacenti.
Incredula e amareggiata la donna, costretta da una grave malattia in carrozzella, che l'aveva presa a lavorare da un paio di settimane e che, convinta della sua impeccabile condotta e dai suoi modi gentili ed educati, aveva già proceduto con le pratiche per regolarizzarla nel nostro Paese.
Nel corso di un'indagine sul traffico di cocaina, era emerso che la donna, Monica Vanessa Calixto Mergoza, nata a Lima nel 1980 e incensurata, faceva in qualche modo parte di una banda di trafficanti ed era in procinto di ricevere via posta aerea un piccolo carico di cocaina dal suo Paese. I militari hanno bloccato il plico il 7 maggio scorso a Malpensa dove era arrivato dal Perù attraverso la Bolivia.
Nelle intercapedini ricavate con grande perizia nell'involucro di cartone del pacco i carabinieri della terza sezione hanno rinvenuto circa un chilo di cocaina con un grado di purezza del 98%. Il plico era intestato a una persona inesistente ma indirizzato al recapito in zona Corvetto della donna presso la quale la peruviana lavorava. Il giorno stesso i carabinieri, utilizzando i mezzi e le divise dei corrieri dello Sda che consegnano la posta a domicilio, si sono recati all'indirizzo indicato ma le due donne non erano in casa. Per non destare sospetti, i finti "postini" hanno quindi lasciato l'apposito avviso con l'indicazione di recarsi all'ufficio postale di via Bonghi 3/7 per ritirare della corrispondenza inevasa.
Il giorno dopo, sempre in compagnia della sua assistita, la Mergoza si è recata all'ufficio postale per effettuare una sorta di "sopralluogo" e il giorno seguente, venerdì 9 maggio, per ritirare il pacco. Appena la donna ha preso il plico, i militari l'hanno bloccata tra l'assoluta incredulità della cinquantenne disabile, all'oscuro di tutta la vicenda. Ora l'indagine prosegue per capire chi sono i complici della donna latinoamericana, che in Italia non ha famigliari, ma ha un vasto giro di conoscenti.
© Riproduzione riservata