{{IMG_SX}}Milano, 27 giugno 2007 -  Indossera' la maglia numero 29 "perche' e' stato il primo numero che ho usato in Italia", lo fara' con la massima soddisfazione perche' "quando e' finito il campionato per me c'era solo l'Inter, e per me e' valso quello. Io ho continuato a mantenere i miei desideri".

 

David Oscar Suazo ha coronato il suo sogno: vestire la maglia nerazzurra per l'honduregno di Tegucigalpa era un sogno da tempo, che neppure la corte serrata del Milan, che era riuscito a convincere Cellino, e' riuscito a modificare. Dopo tanti anni trascorsi al Cagliari, con ben 36 reti segnate soltanto nelle ultime due stagioni, Suazo e' pronto per il grande salto. Ma prima, al suo arrivo in conferenza stampa, chiede scusa "a quanti in questi giorni hanno cercato di contattarmi telefonicamente per chiedermi del futuro.

 

Era un momento un po' particolare e non potevo rispondere alle molte domande che avreste voluto rivolgermi. Ora siamo qui e sono a vostra disposizione per rispondere a tutto quello che avreste voluto chiedermi". Inevitabile un ricordo del passato recentissimo: "Vorrei rivolgere un ringraziamento alla Sardegna per come mi ha accolto nei miei otto anni trascorsi a Cagliari. Vorrei ringraziare anche la la mia ex squadra e il suo presidente Massimo Cellino che si e' comportato, nei miei confronti, in maniera fantastica. E poi vorrei, inoltre, ringraziare l'Inter per aver creduto nelle mie qualita' e spero di cominciare questa mia nuova avventura ripagando la societa' con il massimo impegno nel lavoro".

 

Emozionato, ma felice. Suazo e' cosi' al primo giorno di scuola ad Appiano Gentile: "Per me e' un'avventura nuovissima, fantastica. Non sara' per niente facile, ma sono convinto che con l'aiuto di tutti potro' andare avanti e continuare a fare bene". E a chi gli chiede quanta convinzione nei propri mezzi bisogna avere per venire a giocare in una squadra con grandi attaccanti come nel caso dell'Inter, Suazo risponde che "quando giochi in una squadra cosiddetta piccola e poi arrivi all'Inter, significa che hai fatto qualcosa di buono. Sono consapevole delle mie qualita', sono un giocatore con delle caratteristiche particolari e, se l'Inter ha creduto fortemente in me, significa che possiedo delle buone qualita'".

 

Su di lui ha puntato forte Roberto Mancini, che lo ha voluto fortissimamente nella sua squadra. "Ho sentito il mister dopo che si sono definite le cose - ha aggiunto l'attaccante honduregno -. Mi ha detto che era contento per il mio arrivo all'Inter e anch'io lo sono. C'e' da lavorare tantissimo e dare il massimo perche' le cose vadano bene. Come ho passato la scorsa settimana con Inter e Milan che mi volevano? Sicuramente, per me che ero venuto a fare le visite per l'Inter con il permesso del Cagliari, sentirsi due giorni dopo arrivare una certa telefonata a mezzanotte, non e' stata certamente una cosa normale. Mi sono chiesto che cosa stesse succedendo. Poi il mio procuratore mi ha rassicurato e mi sono sentito anche con Branca, allora mi sono sentito tranquillo. Adesso finalmente sono qui e sono contento di poter essere un calciatore dell'Inter".

 

Non ha preferenze particolari David Suazo sul posizionamento in campo: "Credo di essere un attaccante completo, dotato di grande velocita'. Quando si gioca a un certo livello bisogna adeguarsi a tante cose. Sara' il tecnico a capire dove potro' essere piu' utile. Il numero 29? Quando si arriva in una realta' diversa si deve scegliere tra i numeri disponibili. Appena arrivato al Cagliari mi hanno chiesto che numero volevo, io scelsi il 19 ma, la prima volta che scesi in campo, mi ritrovai con il 29 sulle spalle. E, visto che in questi anni ho fatto qualcosa di buono, spero che questa avventura possa cominciare nello stesso modo con il numero 29". Infine, una domanda sull'illusione e la successiva disillusione che ha provato l'estate scorsa quando il Milan sembrava deciso ad acquistarlo. "Ormai e' passato un anno e non ci penso piu'. Ho passato un anno fantastico a Cagliari e, terminata la stagione, ho sempre saputo che era l'Inter la squadra che voleva Suazo. Ora, grazie a Dio - conclude l'honduregno - sono qui e questa , per me, e' una nuova avventura che inizia".