{{IMG_SX}}Milano, 15 maggio 2007 - L'Inter non vinceva uno scudetto sul campo da 18 anni, eppure Massimo Moratti il tricolore appena conquistato non riesce a goderselo fino in fondo. "Sono stato felice il pomeriggio di Siena - racconta il patron nerazzurro in una lunga intervista al Corriere dello Sport -. Felice per i calciatori, l'allenatore, per la gente che ha lavorato in societa', per i tifosi, quest'enorme numero di persone che ha finalmente gioito.
Ma non c'e' soddisfazione, e di cosa poi? In tutti questi anni ci hanno portato via tutto, le speranze, le illusioni. Non e' snobismo, non voglia si faccia confusione. E' malinconia, abbiamo vinto, ma non sono soddisfatto perche' il calcio e' molto simile a quello di prima, tanta gente sempre uguale e troppe cose che non cambiano. Nessuno ha trovato la forza di scandalizzarsi, di rovesciare tutto, di cambiare".

 

Uno sfogo davvero amaro quello di Moratti. "Dopo il 5 maggio - prosegue - c'era voglia di ripartire, di rimediare. Eravamo convinti che avevamo sbagliato noi e che, onestamente, gli altri erano stati piu' bravi, non era cosi', il calcio e' stato sfregiato. E con le rivelazioni di questi giorni, sempre piu' precise e ingombranti, viene voglia di rinchiudersi in se stessi". Moratti vuole mettere "una qualche distanza emotiva con l'oggetto calcio, abbiamo degli obblighi, un progetto, faremo le cose al massimo per il calcio e per l'Inter, con la stessa forza di prima. Ma non chiedetemi di sorridere".

 

"Sono anche stanco - continua Moratti - di fare polemiche con la Juve, ma capisco i loro tifosi che devono credere in qualcosa. Devono urlare rabbia e trovare un nemico. Ma chi era dentro, forse anche qualche viso per bene, come poteva ingorare tutto? E ora? Tutto archiviato d'incanto? Parlano come fossero solo cose di un passato lontano".

 

 

Secondo Moratti il vero problema e' che "non si teme la giustizia e finche' questo atteggiamento durera' saremo sempre sotto scacco". Meglio parlare del calcio giocato e della finale di ritrono di Coppa Italia. Dopo il 2-6 dell'Olimpico, all'Inter serve il 4-0 per portare a casa il trofeo. "Sara' come scalare una vetta importante lungo un versante difficilissimo e con una tempesta in corso. Sarebbe l'impresa delle imprese".

 


Capitolo mercato, no a Ronaldinho ed Eto'o ("non sono piu' disposto a spendere cifre di una certa entita', qualcosa a sorpresa faremo. Spero che resti Crespo, e' eccezionale"), poi le rivelazioni su Toni. "Sta andando al Bayern, fara' benissimo. E' fortissimo, lo avevamo trattato la scorsa estate, si parlava di una cifra intorno ai 14 milioni. Ero arrabbiato con Diego Della Valle e gli dissi che da lui non avrei comprato nemmeno un paio di Hogan".

 

Moratti conclude complimentandosi con Mancini ("ha stravinto") e poi parla del prossimo designatore arbitrale. "Di Collina ho grande stima, altri nomi mi ricordano il passato che tutti vogliamo dimenticare. Abete? Ha voglia di cambiare, e' preparato sono soddisfatto".