Previsioni meteo, ancora neve e gelo. Poi c'è la svolta: ecco dove e quando

Inverno o primavera? Si passerà da un freddo pungente ad un mite anticiclone

Neve in primavera, rischio gelo nelle campagne (Ansa)

Neve in primavera, rischio gelo nelle campagne (Ansa)

Milano, 22 marzo 2021 - Inverno o primavera? E' la settimana della svolta o, forse, della staffetta. Sì, perché passeremo da un freddo invernale con ultime nevicate, ad un mite anticiclone di Primavera. Ma vediamo più nel dettaglio cosa ci riservano le previsioni meteo peri prossimi giorni.

Secondo gli esperti de ilMeteo.it, l'inizio della settimana sarà ancora caratterizzato da uno scenario praticamente invernale a causa di un vortice ciclonico che dalle regioni meridionali viaggerà lentamente verso la Grecia. Lo stesso vortice continuerà a richiamare venti piuttosto freddi dai vicini Balcani che contribuiranno a mantenere uno scenario piuttosto rigido ed instabile, con nevicate sul medio e basso Adriatico e su gran parte del Sud. La neve potrà addirittura arrivare fino in pianura su Abruzzo, Molise, area garganica e sui rilievi campani dove la quota delle nevicate scenderà mediamente verso i 200/300m. Dove non ci sarà la neve ovviamente, previste piogge sparse e qualche temporale. Andrà meglio sul lato tirrenico del Centro e al Nord dove il fattore più evidente sarà il freddo che si farà sentire soprattutto di notte e all'alba con valori termici anche sotto lo zero su molte aree della Val Padana.

Da mercoledì 24 Marzo invece, ecco che a grandi passi si avvicinerà una provvidenziale area di alta pressione pronta ad avvolgere gradualmente tutto il Paese e con l'intento di riportare condizioni di stampo nuovamente primaverile. Insomma, una vera e propria svolta. Tutta l'Italia dunque vivrà una seconda parte della settimana caratterizzata da un 'atmosfera via via sempre più stabile, ma soprattutto più mite con valori termici in decisa ascesa specialmente a cavallo del weekend. In questo frangente l'alta pressione assumerà per altro caratteristiche sub-tropicali richiamando così venti caldi dal nord Africa che contribuiranno a far lievitare ulteriormente i termometri fino a toccare picchi superiori ai 20°C su molte regioni.

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