Previsioni meteo: al Nord torna (dopo mesi) la pioggia. Ecco quando in Lombardia

Le grandi piogge potrebbero riaffiacciarsi la prossima settimana al Nord, dopo un lungo digiuno durato quasi quattro mesi

Maltempo a Milano

Maltempo a Milano

Milano - La lunga parentesi senza pioggia nel Nord d'Italia sembra (finalmente) destinata a finire. In alcune aree del Settentrione della Penisola - Lombardia compresa - , non piove da oltre tre mesi. Stando alle ultime previsioni del tempo la grave siccità che ha colpito l'Italia in questo (ennesimo) inverno anomalo avrebbe le ore contate: le grandi piogge potrebbero riaffiacciarsi la prossima settimana, in particolare tra martedì 29 marzo e mercoledì 30 marzo

La "Porta dell'Atlantico"

Secondo il portale IlMeteo.it, le proiezioni indicano un cambio di scenario a livello emisferico con la possibilità che si apra la "Porta dell'Atlantico" a metà settimana. Ma cosa significa? Nel gergo meteorologico questo termine sta a significare che non ci saranno più ostacoli per le perturbazioni in discesa dall'oceano affinché possano arrivare sul nostro Paese, portando di conseguenza fasi meteo decisamente piovose per molte regioni italiane. Dopo tante settimane di dominio anticiclonico sull'Italia, la conseguenza più diretta sarebbe quella di avere un surplus di precipitazioni specie al Centro Nord con le Alpi pronte a fare il pieno di neve come non si vedeva ormai da tanto tempo. 

Le previsioni in Lombardia 

Come sottolineato da Arpa Lombardia: "fino all'inizio della prossima settimana condizioni di stabilità: giornate prevalentemente soleggiate su Alpi e Prealpi, parzialmente velate tra Pianura e su Appennino. Martedì maggior nuvolosità per un flusso in quota da ovest. Dalle prime ore di mercoledì tendenza ad un cambio di regime, con aumento dell'instabilità per l'avvicinamento dall'Atlantico di una vasta struttura depressionaria, che porterà precipitazioni a piu riprese.

"Mai un inverno così secco negli ultimi 30 anni"

Per tutta la stagione invernale, ricordano gli esperti di IlMeteo.it, buona parte delle nostre regioni non ha visto precipitazioni degne di nota tanto che, come riporta Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente), "in Lombardia, in Piemonte e sul resto del Nord Ovest negli ultimi trent'anni un inverno così mite e secco non si era mai verificato". I dati elaborati dal bollettino mensile del Drought Observatory del CNR mostrano infatti una situazione di deficit pluviometrico molto intensa su gran parte dell'Italia. Una situazione del genere potrebbe mettere a rischio non solo le coltivazioni, bisognose di acqua per crescere nel risveglio vegetativo anticipato da un inverno mite, ma anche l'approvvigionamento idrico per industrie e usi comuni.

La siccità frena la centrali idroelettriche

La mancanza di acqua infatti influisce direttamente sulla produzione di energia nelle centrali idroelettriche. Alcune sono ferme, altre hanno limitato la produzione al 10 per cento rispetto alla potenza totale. Tutti in attesa della pioggia, dalle valli alla pianura. In Val Camonica, la siccità dei corsi d’acqua ha costretto anche le centraline idroelettriche a fermarsi. E i laghi lombardi? Il livello del lago di Como in questi giorni continua a scendere puntando inesorabilmente verso il minimo storico dal dopoguerra in poi. Anche i fiumi sono in secca, mentre i torrenti sono prosciugati. Tra le province di Lecco, Como e Sondrio mancano all’appello più di mille miliardi di litri d’acqua.

Allerta rossa per rischio incendi

Un'altra conseguenza della prolungata siccitàarriva dall'allerta rossa per rischio incendi. L’allarme è stato diffuso dalla sala operativa della Protezione civile di Regione Lombardia. "Le condizioni metereologiche attuali e il perdurare dell’assenza di precipitazioni – ha detto l’assessore regionale alla Protezione Civile, Pietro Foroni – stanno favorendo lo sviluppo di incendi boschivi, in particolare sui settori prealpini della regione. La situazione è costantemente monitorata dalla nostra Sala Operativa e grazie ai nostri mezzi regionali". In particolare, livelli di criticità elevata (rosso) sono previsti nel Verbano, sul Lario, nella zona Pedemontana occidentale, nelle Prealpi Bergamasche occidentali e orientali, nella zona del Mella - Chiese e sul Garda. In particolare, sono già interessate da incendi le zone di Sonico, Valvestino, Botticino, Nave e Grassobbio in provincia di Brescia, Montegrino Valtravaglia (Varese), Tirano (Sondrio), Gandino (Bergamo) e Varzi (Pavia).